LEE SWITZER-WOOLF - Annihilation Signals

06.05.2023

Siamo nella nostra stanza, la serranda è abbassata, ma luce del giorno riesce a filtrare attraverso i buchi. Sdraiati sul letto guardiamo il soffitto come ipnotizzati dalla musica che esce dal giradischi. Pensiamo alla nostra vita e alle persone che abbiamo intorno. Non ci piace quasi nessuno, tanto meno i nostri familiari. Immaginiamo come potrebbe essere la morte. Sicuramente dolorosa e spaventose. Sono così tante le cose di cui abbiamo paura ed esistono altrettanti modi per morire. 

Il nostro psicoterapeuta ci considera ormai un caso disperato, nessuna fase della terapia ha funzionato con noi, ma ormai abbiamo sviluppato una dipendenza anche da quel rapporto professionale che non sta portando da nessuna parte. Vorremmo soltanto che il mondo sparisse, tanto prima o poi qualcosa che arriva dal cielo cadrà sulle nostre teste..

L'introduzione di questo articolo ci è stata ispirata dall'ascolto dell'ultimo album dell'artista inglese Lee Switzer-Woolf che con Annihilation Signals ci consegna un'opera dominata da un ambiguo senso di disperazione esistenziale.

Annihilation Signals è il secondo album nella carriera del cantante. Il disco è costituito da tredici brani, profondi e riflessivi che hanno come tema comune la nostra condizione di impotenza nei confronti di quello che accade nel mondo. In un'intervista recente Lee svela che tra la guerra, i cambiamenti climatici ed i recenti scenari di instabilità politica è come se stessimo tutti aspettando che il cielo cada e che una cometa ci colpisca.

Se dovessimo definire lo stile di quest'opera potremmo dire che è un mix di generi tra cui troviamo l'alternative folk, il punk, il pop e la musica elettronica, filtrate ovviamente attraverso il personalissimo gusto di un artista che riesce a mettersi a nudo e a parlare di sé senza filtri. Le chitarre acustiche hanno indubbiamente un ruolo fondamentale nell'ossatura dell'album che viene però arricchita da samples e campionamenti. La voce di Lee ci appare timida e passionale allo stesso tempo, la sua interpretazione è viscerale e sincera.

I vari brani presentano caratteristiche molto diverse tra loro, rendendo l'album incredibilmente vario. Nella title track per esempio siamo affascinati dalla progressione degli accordi di chitarra che viene affiancata a percussioni elettroniche che conferiscono al brano un'atmosfera agrodolce. I Only Talk With God When I Think I'm Dying si presenta invece come una ballad psichedelica in cui assistiamo ad una sorta di confessione del cantante che ci rivela i suoi più intimi pensieri. In Whistling Like The Bomb Lee ci propone un brano sperimentale in cui il testo è parlato, quasi recitato e che colpisce per la sua immediatezza.

Kathy In The Seventy è uno dei brani in cui la componente elettronica è più evidente: mischiando chitarra elettrica suonata pulita e beat digitali Lee riesce a creare un ambiente asettico ed ipnotico di grande effetto. Il brano che chiude l'album è Comet Watch, una ballata acustica con una forte venatura folk che presenta un'originale apparato armonico arrangiato in modo originale e sperimentale. Non è possibile riassumere con poche parole il sound di un disco così vario.

Per rendere giustizia all'album dovremmo scrivere un articolo per ogni brano, non potendo farlo non possiamo che consigliare l'ascolto di questo incredibile lavoro a tutti. 

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