LEE MILLER MATSOS - The Only One

09.11.2022

"Il dolore è il grido dall'allarme della natura. È l'avvertimento sommario del complesso psichico contro l'aggressione di un estraneo."

Christian Barnard all'inizio degli anni '70 dona la sua visione sul concetto di dolore. Pur essendo un chirurgo, analizza come reagisce la mente umana al dolore psichico, aggiungendosi alle altra migliaia di autori più o meno famosi che hanno affrontato questo tema nel corso dei millenni.

Ma non solo prosa e poesie. La musica nasce per accompagnare la vita umana e ogni aspetto di essa: può raccontare gioia e anche il dolore della perdita.

Lee Miller Matsos, già artista legato profondamente a opera e teatro, reinventatosi come artista pop, esplora questo lato oscuro della mente umana con una potenza incredibile, allo stesso tempo fluente in un brano delicato e onirico: The Only One.

Prendendo ispirazione da artisti del calibro di Eric Clapton e Paul Simon, Lee ci prende per mano e ci accompagna tramite il suo brano nell'elaborazione del dolore di una perdita e lo fa con l'utilizzo magistrale di una chitarra meravigliosamente pulita come uno degli elementi predominanti della base musicale.

La familiarità con il teatro è riscontrabile nell'utilizzo dei cori, che accompagnano la voce principale con una delicatezza e una sensazione di calore incredibile che non perde sul lato tecnico, dove la capacità di mantenere delle note basse in un tempo così prolungato non fa altro che confermare l'abilità di composizione che si nasconde dietro il brano.


Nel fulcro della canzone, il suo significato primario ci fa comprendere più che mai quanto sia importante affrontare il dolore un passo alla volta e per quanto spesso possiamo trovarci tutti uguali nel soffrire, la vita resta comunque sempre degna di essere vissuta al meglio delle nostre possibilità.

La cura per i particolari viene evidenziata anche dalla copertina scelta per il singolo che completa il messaggio finale: sebbene travolti da una tempesta e incapaci di vedere la luce nell'immediato essa è lì e non si muove, dandoci la speranza per un futuro più roseo.

Certamente arriveremo forse bagnati fradici dalla pioggia ed esausti per aver lottato con tutte le nostre forze contro onde all'apparenza invincibili ma sani e salvi, con il ricordo del nostro dolore che comincerà ad ammorbidirsi con il tempo, trasformandosi in ricordo e lasciando un segno grande o piccolo che farà sempre parte del nostro essere.

Indubbiamente ci aspettiamo altre meraviglie da Lee Miller Matsos, sperando che continui a stupirci e a raccontarci con la sua delicatezza le parti di noi più tenere e delicate, cullandoci e rassicurandoci con le sue canzoni per ancora molto tempo.