LEAH NAWY - NUISANCE

05.08.2023

Esistono alcune relazioni che non possono essere in nessun modo definite perfette, ma che riescono a durare nel tempo nonostante i problemi e i battibecchi frequenti. Alla base di quelle relazioni c'è un sentimento profondo o una certa sensibilità che porta il soggetto insofferente della coppia a capire e perdonare il suo partner. 

Quando qualcosa non funziona si discute e si ricomincia da zero perché inspiegabilmente nutriamo un enorme senso di affetto per quella persona anche se è un pozzo di difetti e stupidità. Benché questo possa sembrare strano a dirsi, in quel tipo di relazione ci si innamora veramente delle pecche dell'altro perché capiamo che sono parte fondamentale di quello che ci attrae in lui/lei, anche se spesso può diventare fastidioso.

Le parole in apertura di questo articolo si ispirano al testo dell'ultimo singolo di Leah Nawy intitolato Nuisance. In questo singolare e affascinante brano pop jazz viene raccontata una strana storia d'amore fatta di episodi fastidiosi, ma anche di tenerezza.

Un mid tempo di batteria apre la traccia in solitaria rimbombando nelle nostre orecchie e canalizzando la nostra attenzione. Dopo quattro misure entra in scena un organo che esegue un tema ambiguo accompagnato da una ritmica funkeggiante di chitarra e un basso potente e pulsante. Su queste premesse fa il suo ingresso la voce di Leah che si presenta in modo esuberante: forte, ma chiara e cristallina allo stesso tempo. La sentiamo esibirsi in una linea melodia assolutamente affascinante che cattura la scena riempiendola con la sua presenza.

Il sound del brano ha un certo gusto retrò che rapisce l'ascoltatore con le sue sonorità fine anni '60. C'è un'atmosfera di intimità che ci fa immaginare il pezzo eseguito in uno di quei club fumosi americani che si vedono in certi vecchi film. La progressione degli accordi è davvero bella e la linea vocale si muove agile sull'arrangiamento. La strofe si susseguono e lentamente ricompaiono gli altri elementi a riempire l'ambiente.

Il ritornello è molto orecchiabile, e noi non possiamo fare a meno di muovere la testa seguendo il groove del brano. Le strofe successive vedono delle armonizzazioni vocali che arricchiscono ulteriormente il sound della traccia. La canzone finisce con una sezione strumentale in cui assistiamo ad un assolo di organo a cui segue la batteria, di nuovo da sola che chiude il brano allo stesso modo con cui lo ha aperto.

Che dire? Un pezzo affascinante e coinvolgente, dotato di un certo romanticismo vecchio stile di cui non possiamo non consigliarne caldamente l'ascolto.