LAVENDER RODRIGUEZ - DYSPHORIA

28.09.2023

Con il termine disforia di genere si intende il disagio percepito da un individuo che non si riconosce nel proprio sesso biologico. La disforia si manifesta con un senso di malessere e di estraneità nei confronti del proprio corpo che viene percepito come non adeguato al proprio sentire. 

Lo stesso senso di repulsione ed estraneità viene provato anche nei confronti dei comportamenti e degli atteggiamenti che sono tipici del proprio sesso di appartenenza in cui il soggetto non si identifica. Chi vive questa condizione si trova a combattere due battaglie: una contro la società che non accetta le comunità trans e non binarie e un'altra più dolorosa contro la percezione che l'individuo ha di sé stesso.

Le parole in apertura di questo articolo ci sono servite per introdurre l'argomento trattato nell'ultimo singolo dei Lavender Rodriguez intitolato Dysphoria. In questo vivace brano di musica elettronica l'artista inglese affronta il tema delle lotte personali e delle emozioni provate da chi convive con la condizione di disforia di genere, descrivendo un'esistenza tormentata e frustrante in bilico tra il pregiudizio della gente e il desiderio di essere sé stessi.

Il brano si apre con un lungo accordo di synth che ci trascina in un ritmo movimentato incentrato sul beat della cassa che batte in modo frenetico e inquieto. Un tema di tastiera disegna una melodia sinuosa intervallata da guizzi sonori simili a spruzzi di colore che si intrecciano con gli accenti del ritmo.

La linea vocale si inserisce in questo mood nervoso assecondando con la sua interpretazione, il clima di urgenza espressiva anticipatoci dalla ricca strumentazione. La melodia della voce è molta ritmata e la consegna vocale ci restituisce l'immagine di una rabbia repressa e frustrata contro le aspettative di una società borghese ostile.

Il testo della canzone palesa ulteriormente lo stato emotivo dell'artista e il suo risentimento nei confronti di chi perseguita e ridicolizza questa alterità. Il brano procede veloce e scorrevole mentre le parole vengono disseminate come spine velenose che si impongono come una linea di confine tra l'artista ed il mondo "tradizionale".

Un confine che non deve essere valicato e che definisce l'unico luogo da cui può provenire questo brano, ossia l'ambiente queer di cui questa traccia può diventare un inno di resilienza e tolleranza.

Una canzone forte che ci consegna un messaggio di vulnerabilità da cui emanciparsi con l'amore verso sé stessi.