LA BICHE - Éther

15.11.2023

Sdraiati su un letto guardiamo il soffitto in un giorno di pioggia e ascoltiamo la nostra mente che si perde in considerazioni astratte sulla vita le a morte. Intorno a noi oggetti di uso comune sembrano assumere nuovi e rivelatori significati. Dal riflesso nello specchio che ci restituisce un'immagine di noi che non riconosciamo fino alla finestra ora chiusa che improvvisamente assume le fattezze di una via di fuga che è diventata irresistibile.

Abbiamo l'impressione che la stanza stia girando come a voler attirare con la sua forza centrifuga quell'ansia di cambiamento che ribolle in noi. All'improvviso abbiamo voglia di danzare e affrontare quella trasfigurazione incombente che minaccia di esplodere da un momento all'altro.

Le sensazioni descritte in apertura di questo articolo ci sono state ispirate dall'ascolto dell'ultimo singolo della cantante/artista francese La Biche intitolato Éther. In questo brano che assomiglia più ad un'opera d'arte contemporanea che ad una semplice canzone veniamo risucchiati in una dimensione onirica in cui i pensieri più profondi ed i nostri ricordi assumono una forma ipnotica e persuasiva che sembra spingerci a superare i soffocanti limiti della nostra vita quotidiana.

Il brano si presenta come un pezzo dream pop d'avanguardia in cui l'artista ci seduce con la sua voce quasi sussurrata che si prodiga in rime astratte e nonsense in grado di condurci nel pericoloso labirinto della mente dove si concretizzano istinti e paure.

Il brano si apre con dei rumori simili a qualcosa che rimbalza e che graffia su una superficie di legno. In sottofondo sentiamo degli archi che creano un'ambientazione fredda e inquietante. La voce di La Biche si inserisce in questo contesto sospeso e spettrale sostenuto da suoni di synth che risuonano nel vuoto.

Dopo pochi versi entrano in gioco le percussioni che intervengono a marcare un tempo inesistente producendo suoni apparentemente sconnessi tra loro. Il ritmo prende vita nel ritornello in cui il recitativo viene sostituito da un cantato sensuale sostenuto da profondi e vibranti bassi d'accompagnamento.

La seconda strofa si arricchisce di ulteriori suoni di sottofondo che somigliano a gocce di pioggia che scivolano sul vetro delle finestre. Si respira un'aria pesante di severa introspezione in cui le parole si accavallano come in un processo di libera associazione per assonanza.

Melodie e ritmi si intrecciano come in una danza appassionata tra elementi incompatibili. Momenti di silenzio improvvisi si alternano ad aperture armoniche inaspettate e seducenti che ci portano senza che possiamo rendercene conto alla fine del brano che si interrompe come per svegliarci da un sonno profondo.

Un brano incredibile, intenso ed evocativo.