KOTC CLAN - Mirror Selfie (Mirror On The Wall)

15.01.2023

La tecnologia ha da sempre avuto lo scopo di facilitare la vita delle persone grazie ad invenzioni, frutto dell'ingegno umano, mirate a semplificare e rendere meno faticosi all'uomo alcuni lavori. In questi termini la tecnologia rappresenta un regalo che l'uomo ha fatto a sé stesso per avere più tempo libero a disposizione che può impiegare per coltivare le sue passioni o semplicemente per riposarsi. 

Questo nobile scopo originale del progresso tecnologico ha come rovescio della medaglia l'inevitabile utilizzo di tale evoluzione tecnica per usi assolutamente frivoli e ludici. Basta scorrere la sezione video di un profilo Facebook a caso per essere inondati da immagini di persone in tutto il mondo che utilizzano i social per esibirsi in balletti e pose provocatorie dell'immaginario erotico.

In questo contesto di mortificazione tecnologica è naturale che musicisti ed artisti si ispirino a questo fenomeno di massa per comporre i loro brani. In alcuni casi assistiamo ad una netta condanna di tale pratica e in altri denotiamo un atteggiamento quasi compiaciuto che utilizza questa condivisa condizione per sperimentare suoni e ritmi ispirati da questa diffusa mania di protagonismo imposto.

La band KOTC Clan rilascia la sua ultima canzone intitolata esplicitamente Mirror Selfie (Mirror on the Wall) che a partire dalla copertina del singolo palesa l'argomento che ha portato alla composizione del brano. Una giovane e bella ragazza in intimo intenta a farsi un auto scatto davanti allo specchio in cui il soggetto principale della foto però, non è il volto, ma il suo lato B.

La band approfitta della leggerezza dell'argomento per creare un brano caratterizzato da atmosfere e ritmi sensuali che nel suo incedere sinuoso incarna tutta la dilagante ondata di pose sexy che quotidianamente sembrano invitare alla passione e alla seduzione. Il groove del brano si presta ad essere ballato nelle calde notti estivi in cui le discoteche all'aperto rappresentano un territorio di caccia per entrambi i sessi alla ricerca di avventure ed emozioni forti.


Il tempo della canzone è lento e cadenzato e la melodia della voce sembra voler sostituire il compito di un flauto da fachiro che seduce l'ascoltatore trascinandolo in un vortice fatto di ormoni e vibrante sensualità. Le parole della canzone sono alternate a sospiri e suoni onomatopeici che suggeriscono il contesto ammiccante e provocatorio allestito dalla calda atmosfera del brano.

Anche gli strumenti che compongono l'arrangiamento del brano si orientano ad un'allusiva interpretazione della loro performance, esibendosi in lascivi interventi mirati ad enfatizzare il clima di promiscuità che pervade la traccia.

Alla fine del brano la voce della cantante pronuncia la parola "Shootta" che in gergo significa scatta (inteso in termini fotografici) ed una voce maschile risponde gridando "Clac-clac", a simulare il rumore dello scatto avvenuto. Con questo brano la musica da discoteca si arricchisce di un nuove episodio di sensualità che non vede l'ora di essere ballato.