
KOMAFRAME - Working on a new brain
Tutti noi siamo nati con un cervello che, nel corso degli anni, a seconda del background culturale e del luogo dove siamo cresciuti, viene plasmato in un determinato modo. Ma è esattamente quello il nostro cervello? Le idee sono davvero nostre, o ce le hanno inculcate dal di fuori?
Queste sono le domande che si pone Komaframe, l'artista polistrumentista di origini romane, che ha realizzato un nuovo brano introspettivo, "Working on a New Brain", un titolo che dice tutto, benché sia una canzone senza parole, ma fatta esclusivamente di musica.
"Working on a New Brain" apre, silenziosamente, una porta nel nostro cervello, con la differenza che noi non siamo semplici spettatori, ma i protagonisti principali di un cambiamento in atto. Komaframe ha attinto dai mostri sacri della musica: dall'elettronica spettrale e malinconica dei Depeche Mode, al turbamento trip-hop dei Massive Attack, all'introspezione dei Pink Floyd, fino alle sperimentazioni elettroniche dei Radiohead.
Eppure il sound di Komaframe è assolutamente originale, interamente suo, e lo si evince anche dal fatto che la canzone è stata registrata nel suo studio di casa, per poi affidare il mixaggio e il mastering a un fonico professionista. La produzione cattura l'intimità di un progetto personale e la raffinatezza di una rivisitazione professionale del lavoro.
Le linee di synth ronzano nelle orecchie dell'ascoltatore, una spinta gentile ad attivarsi, a lavorare davvero per costruire un nuovo cervello, un nuovo sé più vero, più autentico, mentre i toni di chitarra si inseriscono nell'arrangiamento come pensieri che prendono lentamente forma. Sono proprio quelli i pensieri che ci appartengono realmente, che sono sepolti e che non chiedono altro che uscire fuori per prendere vita.
Il tema centrale del brano è proprio il rinnovamento personale, con l'intenzione di ricostruire se stessi. "Working on a New Brain" coglie le fragilità e le paure che convivono dentro ognuno di noi, soprattutto quando dobbiamo uscire dalla nostra comfort zone per ricostruirci. Dobbiamo combattere contro l'istinto di sopravvivenza, che ha un forte moto reazionario e conservatore per preservare e proteggere la nostra mente. Komaframe però non drammatizza questa lotta, ma la esprime con naturalezza, trovando un rifugio per la riflessione proprio nella musica.
Nella visione dell'artista, la necessità di adattamento e cambiamento è, paradossalmente, una forma di autoconservazione. Un po' come nella logica darwiniana, dove per sopravvivere è necessario adattarsi all'ambiente circostante.
"Working on a New Brain" è un viaggio interiore che magari non necessariamente ti cambierà, ma ti spingerà a guardare dentro te stesso per capire chi sei realmente.
