KOBURG - This Game Called Love
L'amore ha mille sfumature e mille accezioni e, in un certo senso, può anche essere considerato un gioco, un gioco pericoloso che può far gioire ma che può anche far soffrire. Ed è esattamente questa l'interpretazione che dà all'amore nel suo EP "This Games Called Love" Koburg, vera one-woman band che scrive di suo pugno tutta la sua musica, esegue ogni voce, suona ogni strumento e dà vita alla sua visione unica.
L'EP è composto da due versioni della canzone "This Game Called Love", ma prima di soffermarci sui brani conosciamola meglio questa artista a tutto tondo che già ha avuto modo di far parlare di sé con due magnifici lavori: "The Enchantress" e "Position of Power". La cantante britannica, originaria di Winchester, è stata subito acclamata dalla critica e dal pubblico e le sue canzoni hanno fatto furore nelle trasmissioni radiofoniche.
Da poco è tornata in studio per puntellare insieme ai suoi coproduttori Dean Baker e Anthony Malpass il suo terzo attesissimo album, in uscita all'inizio del 2025. Intanto arriva questo delizioso assaggio, l'EP "This Game Called Love", mixato sapientemente da Evan Rodaniche e masterizzato dal leggendario Ted Jensen.
Koburg è un personaggio davvero molto interessante e versatile, infatti presta il suo talento come cantante e come chitarrista ad artisti di tutto il mondo, ricreando una musica versatile e ricercata grazie alla sua voce aggraziata, profonda e sensuale. Spesso si esibisce anche dal vivo con gli Of Koburg & Kin, una serie di musicisti come band di supporto.
Come hanno fatto molti altri artisti, nel periodo del lockdown non se n'è stata con le mani in mano, anzi ha imparato a suonare da sola il violoncello e il violino, arricchendo ulteriormente il suo sound. Madre Natura ha dato davvero tutto a questa ragazza poiché, oltre ad essere un'eccellente polistrumentista e una straordinaria cantante, è anche una bellissima donna e quindi nel tempo libero fa la modella.
Ed eccoci finalmente alla canzone, o meglio alle canzoni, dal momento che l'EP ne contiene due versioni. La prima è una traccia più ambient ed evocativa, mentre la seconda è una traccia dal sound più rock. Insomma la canzone è la stessa, ciò che cambia è l'arrangiamento.
Il brano parla del caos scaturito dal desiderio di essere amati, un desiderio che fa parte di ognuno di noi, e si sofferma proprio su come l'artista lotta con tutte le sue forze per costruire un legame forte e duraturo. Il bisogno di connettersi sentimentalmente e spiritualmente con un'altra persona rappresenta una grande forza attrattiva, ma guardando l'altra faccia della medaglia la paura di sentirsi vulnerabili è un freno che trattiene i sentimenti.
Questa lotta si manifesta nel brano e in ogni nota riecheggia quella tensione che c'è tra il desiderio e l'autoconservazione. La musica diventa proprio la voce di questa delicata e intricata danza tra desiderio e paura. "Questo gioco chiamato amore è una corsa selvaggia, tu affliggi la mia esistenza come una spina nel fianco. Sotto le lenzuola mi sto nascondendo nell'oscurità, tremando dalla fame, finché non sarò fatta a pezzi". Nelle parole del ritornello si intuisce quanto può essere pericoloso il gioco dell'amore, una forza che sa essere allo stesso tempo inebriante e distruttiva.