KEVIN SHERWIN - Mirage Unseen
Il concetto di "miraggio invisibile" è qualcosa di astratto e per certi versi difficile da comprendere, come se fosse una sorta di ossimoro, come "dotta ignoranza" o "ghiaccio bollente". Ebbene l'artista Kevin Sherwin è riuscito a trasformare questo concetto in un brano, "Mirage Unseen", che fa parte del suo nuovo album "Exchanges". Per comprendere meglio il concetto di "miraggio invisibile" è opportuno conoscere l'album e il suo significato.
Kevin Sherwin è un illustre direttore d'orchestra, ma anche un chitarrista e un compositore, e nell'album esplora coraggiosamente il tema della connessione tra la musica e l'ascoltatore e l'impatto dell'arte sull'anima. Ogni canzone è un mattone per edificare un tempio per la musica aperto a ogni ascoltatore e "Mirage Unseen" è un pezzo di questo intricato ma avvincente puzzle.
Nell'album il musicista si diverte a reinterpretare il classico e il contemporaneo, dando vita nuova ad ogni pezzo. "Mirage Unseen", così come gli altri brani dell'album, è un vivido esempio di come la musica possa arricchire il mondo spirituale di una persona, offrendo un'esplorazione intima e personalizzata attraverso il suono.
"Mirage Unseen" è un brano avvolto in un'atmosfera speciale che resta sospesa nel tempo. Ha infatti un suono che può provenire indifferentemente dal passato o dal futuro e l'ascoltatore viene trasportato attraverso diverse epoche passate. La canzone apre le porte ad un nuovo mondo, dove le note della chitarra prendono vita sotto le sapienti mani di Kevin.
L'inizio è soft, come il mare calmo, e accompagna subito l'ascoltatore in un viaggio introspettivo alla ricerca di se stesso, o per l'appunto di un miraggio invisibile, che però può diventare visibile solo agli occhi di chi sa sognare. Ognuno di noi può infatti costruire i suoi sogni e i suoi miraggi con la propria fantasia e la propria immaginazione, basta solo lasciarsi andare.
E diventa davvero molto facile lasciarsi andare sulle note di "Mirage Unseen", che come le onde del mare che si increspano si sviluppano e si evolvono per il resto della canzone, con ritmi ora alti e ora bassi per regalare un'esperienza d'ascolto dinamica ed emozionante. La chitarra di Kevin sembra quasi ipnotica, con le sue accelerazioni e le sue pause, che invitano l'ascoltatore a sentire il tempo che scorre via, ora veloce e ora lento, ma sicuramente sempre in movimento.
La musica di Kevin Sherwin è unica poiché fa sognare l'eternità e, grazie al suo sound ancorato al passato e al presente, risulta attraente per un pubblico contemporaneo ma anche per gli amanti di un suono più classico.