JULIET AYRES - Perfect
Quando siamo innamorati persi di una persona la vediamo come perfetta, ma a volte l'amore rischia di trasformarsi addirittura in idolatria. La verità è che l'amore diventa in questi casi un velo che ci copre il volto e non ci fa vedere la realtà per quella che è.
Questa strana e pericolosa sensazione viene interpretata magnificamente in "Perfect" da Juliet Ayres, cantautrice emergente di Los Angeles che con questo nuovo brano si tuffa nel mondo delle emozioni intense.
Influenzata da giganti come Adele, Mitski e Radiohead, la musica di Juliet è fortemente introspettiva e ancorata alle emozioni crude. "Perfect" cattura la bellezza malinconica dell'infatuazione, che ci fa vedere la persona amata perfetta, quasi come se fosse una divinità.
Il pianoforte iniziale introduce subito il senso di drammaticità della narrazione, mentre nel finale archi travolgenti esaltano l'atmosfera del brano, rendendola inquietante ed emotivamente profonda.
"Perfect" è una ballata eseguita col pianoforte, che si inclina verso un piano dark pop con testi incentrati sull'infatuazione, intesa come sentimento ossessivo a metà tra realtà e idolatria. Nel bridge però c'è una netta sterza della cantante che, in un barlume di lucidità, fa un passo indietro e mette in dubbio la visione idealizzata della persona amata.
I testi di Juliet sono taglienti e sanguigni, e la narrazione della traccia sembra una vera ammissione di colpa nell'aver idealizzato troppo il proprio partner, subito riconoscibile in chi ha sperimentato l'emozione e il dolore di un amore non corrisposto.