JULIAN PETRIN - Are We Ok?

22.02.2023

Quando il terapeuta mi disse che avrebbe provato con me l'ipnosi regressiva accennai un sorriso. Il mio scetticismo mi aveva sempre tenuto alla larga da quei giochetti mentali messi in atto da presunti luminari per compenetrare altrettanto presunti episodi traumatici rimossi dalla nostra memoria. Così accettai di sottopormi a quel trattamento. 

Prima che me ne accorgessi ero completamente addormentato ed al mio risveglio tutto quello che ricordavo era uno sfarzoso sfarfallio di luci e colori in cui voci a me familiari sussurravano qualcosa di estremamente importante di cui ora non ho più memoria. 

Il mio terapeuta cercava di nascondere dietro un'apparente freddezza tutto il suo compiacimento per il buon esito di quel trattamento. Lasciai lo studio ancora frastornato chiedendomi se mi sarei mai più sdraiato nuovamente su quel dannato lettino.

La scena che abbiamo appena descritto ci è stata ispirata dalle psichedeliche atmosfere che permeano l'ultimo singolo di Julien Petrin intitolato Are We Ok? Julian Petrin è un artista italo-tedesco che ha trascorso oltre trent'anni sperimentando e componendo un'infinità di brani strumentali che stanno per essere ripubblicati pezzo per pezzo. 

Il talentuoso compositore si muove in una dimensione musicale estremamente ampia che tocca vari stili e generi, dalla musica classica all'elettronica, passando per l'Ambient e la New Age.

Il brano che stiamo analizzando in questa sede potrebbe essere definito come un paesaggio sonoro vivente. L'ascolto di questo brano riesce a far fluttuare la nostra mente in una dimensione in bilico tra il sogno cosciente ed un viaggio mentale di fantasia concepito in uno stato di trance. 

Tutto il brano risulta perfettamente bilanciato tra ritmo e melodia che disegnano un grandioso affresco emotivo. Le percussioni hanno un suono grosso, bagnato di riverbero, che accompagna le tastiere in modo maestoso e minimale allo stesso tempo. Sono molti i suoni di synth che compongono il pezzo.


La melodia portante della traccia è costituita da poche note molto incisive che si sviluppano vibrando in un crescendo graduale sostenuto dall'orchestrazione del brano. In sottofondo possiamo ascoltare un'altra tastiera con un timbro molto leggero che esegue arpeggi che vengono eseguiti molto velocemente e che costituiscono l'elemento dinamico più marcato.

Il veloce susseguirsi di note in secondo piano dà alla traccia un'aria quasi mistica, simile ad un'apparizione Mariana. Questa atmosfera trascendente che rasenta lo spirituale riesce a trascinare l'ascoltatore in un turbinio di sensazioni in cui si ha la sensazione di correre leggeri come se ci trovassimo a piedi scalzi su una nuvola dove, ogni passo tentato, diventa un salto in avanti con cui ci spostiamo molto lentamente come in un rallenty.

Il brano finisce con le tastiere che si fermano su un accordo per qualche secondo, come se provassero a risvegliarci da un sogno meraviglioso.