JOHANNES NIERMANN - The Moon

04.01.2023

La Luna è il satellite naturale del nostro pianeta. Un corpo celeste che brilla di luce riflessa e che ci accompagna dalla notte dei tempi, vegliando sugli uomini e sulle loro azioni.. In migliaia tra poeti, artisti, musicisti e pittori si sono ispirati alla sua bellezza per realizzare le loro opere. Nella cultura popolare e di massa la Luna ha sempre avuto un ruolo importante. 

Già nell'antica cultura greca, romana ed induista erano molte le divinità che erano rappresentate attraverso le vestigia di questo affascinante corpo celeste. Dalla credenza popolare dell'influenza della Luna sul raccolto, alle teorie che abbracciano il folklore per cui gli uomini si trasformano in lupi mannari, fino alle antiche convinzioni che vogliono il nostro satellite responsabile di terremoti e fenomeni di sonnambulismo, ci siamo sempre riferiti con ammirazione e rispetto verso questo satellite che riempie la nostra fantasia con la sua maestosa presenza.

Johannes Niermann è un musicista e compositore che ha recentemente pubblicato un album intitolato Moon che ha come unico protagonista la Luna.

Il disco è un lavoro strumentale che rappresenta un'operazione di grande interesse poiché è composto da quindici brevissimi episodi, che come poesie ermetiche disegnano un ritratto astratto del nostro satellite attraverso le loro melodie minimali che risultano però estremamente evocative e coinvolgenti. 

I titoli delle composizioni prendono il nome dalle aree che compongono la sua superficie. Mare Tranquillitas, Copernicus, Kepler, Mare Nubium, sono i nomi che l'uomo ha dato alle varie regioni che compongono l'immagine che Luna mostra di sé, con le sue alture ed i suoi crateri, ed ogni canzone viene ispirata all'artista dalla contemplazione di questi spazi inesplorati. 


Tutte le tracce di questo lavoro sono eseguite al pianoforte che esegue queste rarefatte melodie quasi in assenza di tempo, a suggerire i passi dell'uomo sulla sua superficie in cui la differente forza di gravità lo fa muovere quasi senza controllo, assoggettato al suo terreno.

Ascoltando questi brani abbiamo l'impressione di essere in viaggio verso i paesaggi lunari e ci sembra di vederli avvicinarsi a noi, carichi del loro fascino ignoto che ci attrae con il seducente richiamo che si manifesta attraverso il tenue bagliore del suo volto.

Chiudendo gli occhi nell'ascolto di questo disco siamo persuasi di trovarci nello spazio aperto, alla deriva e troviamo un senso di pace quasi sublime facendoci cullare da queste note che riescono a tradurre in suoni l'oblio di un viaggio cosmico finalizzato al ricongiungimento dello spirito con l'essenza dell'infinito in un continuo richiamo alla bellezza del creato che ci affascina e ci spaventa in virtù della sua definizione che elude qualsiasi esperienza umana.