JELLYCOPTER - Cease And Desist

19.11.2022

Secondo disco per gli inglesi JellyCopter, rock band con venature punkeggianti, fautori di una miscela trascinante fatta di riff di chitarra, ritmi sostenuti e ritornelli accattivanti.

Il loro sound si ispira alle sonorità di un certo tipo di Rock in voga negli anni '90, quello fatto di chitarre elettriche, energia, sudore, musica live. Questo tipo di attitudine purtroppo si è persa nel corso degli anni, moltissimi gruppi per assecondare le nuove tendenze del mercato hanno fatto ricorso alla tecnologia, cedendo all'uso di sintetizzatori, tracce preregistrate nelle esibizioni live, perdendo, in un certo senso, di vista quello che è lo spirito originale del rock'n'roll, la spontaneità. 

Spontaneità infatti è forse la parola d'ordine per descrivere l'operato della band britannica. Una band fatta per suonare Live, in cui sicuramente l'energia rimane la stessa del disco. I brani che compongono questo lavoro intitolato Cease And Desist sono molto diretti, non si perdono in divagazioni, lunghe introduzioni o assoli chilometrici. 

Ogni canzone è come una pallottola che va dritta al bersaglio. Più nello specifico analizzando il loro sound possiamo riscontrare degli elementi specifici. I riff di chitarra sono piuttosto semplici, ma di grande efficacia, l'accompagnamento della sezione ritmica è in bilico tra un certo tipo di punk ed il groove tipico del rock'n'roll. I ritornelli sono sempre azzeccati e rendono ogni brano una potenziale Hit

L'album si apre con la Title-Track e mette subito in chiaro le cose. Si parte con un bel riff di chitarra a cui si aggiungono subito dopo gli altri strumenti e comincia il viaggio. Un ottimo biglietto da visita che cede il passo dopo poco più di due minuti e mezzo alla seconda traccia, Lost on the way che conferma il percorso con il suo ritmo sostenuto da un gran bel "tiro".


Il terzo pezzo, He's A Liar, ha un'atmosfera leggermente meno sparata e più riflessiva, ma sempre in linea con l'energia della band. Fino a questo punto sembra di ascoltare la scaletta di un'esibizione Live. Practice What You Preach è il quarto brano della track list e presenta una linea vocale più melodica e meno d'assalto.

Con You Won't Break My Heart Again torniamo su toni sostenuti, forse il brano più punkeggiante del disco. Andando avanti arriviamo a Sacrificial Lamb un altro pezzo sostenuto e rumoroso con un ritornello molto catchy ed un bel solo di chitarra, davvero rock!

Where You Lead I'll Follow mantiene lo stile leggermente noise del brano precedente riconfermando la grande energia che possiede la band.

L'ottavo pezzo del disco è Saratoga possiede una linea vocale decisamente più complessa rispetto agli altri brani pur restando fedele allo spirito selvaggio della band.

Con Cowboy Song ci avviciniamo alla fine del disco e troviamo una canzone con un bel tiro e dai suoni leggermente più puliti e chitarre effettate che danno un po' di respiro e varietà al sound tipico della band

Il brano che chiude questo Trip è Won't Make The Same Mistake Twice voce e chitarra espongono la melodia portante di questo brano che con il suo incedere progressivo rappresenta la conclusione perfetta per un disco che piacerà moltissimo a chi non ha mai smesso di apprezzare questo modo di fare rock: quello giusto!