JAIME TRAVEZÁN - Straight People Can Be Cured
Nell'anno 2023 esiste ancora una parte della popolazione che crede fermamente che l'omosessualità sia una malattia. Queste idee di stampo medievale sono alla base dei comportamenti di intolleranza e di discriminazione che vengono compiuti contro gli appartenenti alla comunità LGBTQ.
Purtroppo veniamo frequentemente a conoscenza dai notiziari di nuovi episodi di aggressioni e di violenza nei confronti di queste persone che in alcuni paesi sono addirittura perseguiti legalmente, anche con l'arresto, per via del loro orientamento sessuale. Molti musicisti sia eterosessuali che omosessuali hanno prestato il loro volto e le loro canzoni in favore di questa causa, per veicolare un messaggio di uguaglianza e tolleranza rivolto alle nuove e vecchie generazioni.
Jaime Travezan fa parte di quella schiera di artisti che attraverso la loro musica cercano di sensibilizzare la persone al rispetto della comunità LGBTQ. L'ultimo singolo rilasciato dal musicista si intitola, Straight People Can Be Cured. Il provocatorio titolo della canzone vuole essere una risposta all'affermazione becera secondo la quale l'omosessualità può essere curata. Il cantante è nato in Perù e per sua stessa affermazione essere omosessuali in quel paese non è assolutamente facile.
Straight People Can Be Cured è brillante pezzo di musica elettronica sperimentale che ci offre un viaggio lisergico in un'atmosfera pulsante e avvolgente. Una voce compressa apre il brano supportata da strani suoni simili a respiri affannati che esplodono in un tema ipnotico di synth che ci getta in pasto al ritmo. Nuovi rumori si sovrappongono alle tastiere e ci sembra di sentire come dei grugniti bestiali tra le trame elettroniche ed i beat. Una dinamica linea di basso pompa il ritmo insieme alla cassa mentre veniamo raggiunti da un coro gregoriano che nella nostra interpretazione è un riferimento esplicito alla condanna dell'omosessualità da parte della chiesa più tradizionalista.
Questa sezione ci immerge in un clima di oscurantismo medievale piuttosto inquietante che risulta particolarmente significativo soprattutto alla luce di quanto avviene nel resto del brano. A metà della traccia riemergono quei suoni bestiali che hanno aperto la canzone accompagnati questa volta da gemiti maschili. Una sezione di archi ci raggiunge spostando nuovamente le coordinate cognitive del brano. Il pezzo che stiamo ascoltando è un calderone di impressioni ed immagini in un continuo rimando ad argomenti che ruotano intorno al concetto borghese di peccato e perversione.
Sentiamo spesso tornare il tema religioso cantato che viene posto in relazione al suono affannoso di respiri e a quello emblematico di una moneta buttata in terra. Il brano si chiude con una voce che sussurra a più riprese il titolo del brano. Questa incredibile canzone sembra voler prendersi gioco dell'ipocrisia cattolico-borghese, ma allo stesso tempo rappresenta un capovolgimento di ruoli dai toni inquietanti che mette in scena un immaginario iconografico dominato da una certa bestialità dagli intenti parodistici. Siamo senza parole, davvero un pezzo magnifico!