I'VE TRIED SLEEPING - I've Tried Sleeping

25.11.2022

Esistono diversi tipi di brani musicali. Ci sono le canzoni mordi e fuggi che di solito hanno una breve durata e assolvono al loro compito in maniera istantanea, lasciando in alcuni di noi un senso di vuoto dovuto alla scarsa esposizione, in termini temporali, alle note e alle suggestioni comunicate da quel determinato artista. Altre invece, sono canzoni che richiedono un periodo di "masticazione" più prolungato.

Questo secondo tipo di brani sono decisamente più impegnativi. Necessitano infatti di più tempo per poter essere apprezzati nella loro interezza in quanto presentano un costrutto musicale più complesso sia in termini di liriche e quindi di concetti espressi dalle parole, che per il valore obbiettivo della composizione in sé. 

Basta pensare alle grandi rock band del passato per afferrare questo concetto. Un esempio su tutti, anche se non esattamente pertinente, è la canzone November Rain dei Guns'n'Roses. Questo brano iconico dal valore indiscutibile ha una durata di più di otto minuti, e nessuno sano di mente rinuncerebbe ad un solo secondo di questa canzone.

A questa categoria di canzoni appartengono sicuramente quelle scritte dalla band I've Tried Sleeping che con il loro album omonimo ci introducono in mondo fatto di buone vibrazioni, ricco, in termini di suoni e decisamente coinvolgente. Dieci i brani contenuti in questo lavoro, ed ogni canzone è una storia diversa accomunata alle altre soltanto dallo stile della band, riconoscibile in ogni traccia.

La canzone che apre le danze è I've Tried Sleeping un brano decisamente rock che parte con la chitarra stoppata in sedicesimi che cresce fino ad esplodere. Tutti gli strumenti picchiano forte in questo pezzo che determina l'inizio del Trip. Il secondo brano in lista è Not Talking Squatch con un tempo più lento simile ad una ballad country di sapore blues che mostra un altro lato della band.

Con Hard Hitting Rock torniamo ad un tempo più martellante che si fa strada attraverso la ruvida voce del cantante. Un brano energico e dinamico.

Le aperture melodiche di Out Here On Our Own, quarta canzone in lista, mette in mostra il talento della band in fase di arrangiamento che qui si configura attraverso un'accurata scelta di suoni in cui primeggia un organo ed un accompagnamento di chitarra in stile surf.


Il viaggio continua con Without Yhe Faintest Idea che si apre con un bellissimo passaggio del basso che ci spinge nel vivo della canzone. Anche l'energia di questa track ha delle vibrazioni molto intense ed emozionanti e la composizione è arricchita da dei soli di chitarra eseguiti con un'ottima tecnica e gusto.

Si prosegue con Some Kind of Mother un mid-tempo in cui gli strumenti coinvolti interagiscono tra loro come in una jam session. Anche in questo episodio si apprezza la profondità del basso che risulta sempre molto dinamico nel suo pulsare. Si continua su tempi moderati anche con Listening to Zeppelin in cui emergono le influenze blues rock di questa band. In un passaggio specifico agli stop di batteria rispondono delle frasi di chitarra che non possono non far pensare a Whole Lotta Love dei Led Zeppelin che questo brano vuole omaggiare.

Shaking This Can Up ci mostra l'ennesimo lato della band con un brano che ha una struttura più semplice, ma in grado comunque di colpirti forte.

Building Something dopo una breve intro si apre con il cantato quasi in solitaria che si evolve con suggestioni psichedeliche che rimandano alle atmosfere dei Pink Floyd. Questo brano intenso ha una struttura complessa e il lavoro dei singoli strumenti ci mostra il lato più espressivo della band con una canzone particolarmente intensa.

Siamo alla fine di questo ottimo album e l'ultima traccia si chiama Your Arms Around Me, ossia traducendo: le tue braccia intorno a me. Una ballad che congeda il gruppo, abbracciando virtualmente i fans con la promessa di rivedersi presto, possibilmente dal vivo, dove il calore del gruppo può investirci senza filtri.