INTERCONTINEN7AL - Vol. 3
Esiste un famoso detto che recita "fare di necessità virtù". Quando nel 2020 la pandemia ha posto un brusco freno alla musica dal vivo ed ai rapporti ravvicinati tra le persone, i musicisti si sono adeguati a questa restrizione e grazie alla tecnologia hanno continuato a scambiarsi files musicali su cui lavorare insieme a distanza.
Questa particolare condizione ha gettato le basi per la nascita del progetto intitolato Intercontinen7al, un super gruppo di circa venticinque elementi provenienti da i sette continenti che grazie all'applicazione BandLab collaborano virtualmente scrivendo musica e realizzando canzoni.
Quello che nasce come un esperimento di registrazioni virtuali diventa una band a tutti gli effetti che utilizza i ricavati delle vendite e dei diritti per scopi umanitari. L'ennesima dimostrazione quindi dell'universalità del linguaggio musicale che supera le barriere e gli ostacoli e fa interagire persone che mettono la loro esperienza e la loro arte al servizio di uno scopo maggiore.
Prendendo spunto dall'operazione compiuta dai Foo Fighters con l'album Sonic Highways, in cui figuravano musicisti da varie città statunitensi, il progetto Intercontinen7al nasce con l'idea di allargare, appunto, la collaborazione a tutti i continenti.
In occasione della terza uscita del collettivo, intitolata Intercontinen7al Vol.3, gli artisti coinvolti hanno deciso di aiutare coi ricavati del progetto i profughi della guerra in Ucraina. Nell'album figura addirittura un brano, Where Do We Go From Here, composto e realizzato da musicisti Ucraini e Russi che hanno scritto insieme questa canzone dimostrando, se ce ne fosse stato bisogno, il potere aggregativo e costruttivo della musica che va oltre i conflitti e che cerca comunque il dialogo.
Il disco è costituito da quattordici brani in cui emergono le varie influenze delle varie culture coinvolte. Il risultato è un album estremante eterogeneo che spazia tra Alternative Rock e Funk, tra Heavy Metal e Jazz, ma anche musica Classica, Prog, Gospel, Pop, Blues e molto altro.
L'intero disco si configura quindi come una sorta di enciclopedia sonora, in cui i vari generi trovano spazio e voce attraverso le singole composizioni che esprimono tutto il potenziale espressivo del linguaggio musicale. Tra musica Folk, Rock, Elettronica abbiamo l'impressione di compiere un viaggio attraverso le varie personalità che compongono questo maestoso mosaico in cui è possibile apprezzare la varietà di scrittura e gli stili personali dei musicisti.
Sono tantissime quindi le suggestioni e le diverse emozioni che ogni brano presenta poiché il sound generale del disco risente dall'influenza di questa commistione di sensibilità che arrivano dall'Africa, dall'Antartica, dall'Asia, dall'Australia, Europa, Nord e Sud America.
Un'ipotetica sonda inviata nello spazio che dovesse riassumere la cultura musicale del pianeta Terra dovrebbe seriamente considerare l'inclusione di questo album come biglietto da visita per eventuali contatti con civiltà extraterrestri.
Non è possibile immaginare un lavoro più esaustivo per rappresentare la musica nel mondo. Mentre ci godiamo questo stupendo disco sappiamo essere già in lavorazione un quarto volume che dovrebbe vedere la luce nell'estate 2023.