ILLUMINADE - Spoonflower

02.12.2022

Se chiedessimo a qualcuno cosa crede che succeda all'anima di un individuo quando sopraggiunge la morte, egli ci risponderebbe in base alle sue credenze religiose, a quello che sa a riguardo tramite lettura di articoli e testimonianze rese da chi afferma di aver visto l'aldilà dopo un incidente o durante una malattia. Potrebbe aver avuto lui stesso un'esperienza personale e fornire una risposta inedita a questo quesito. 

Chi crede all'anima sa o almeno spera che la nostra coscienza, i nostri ricordi, tutto quello che siamo stati, in un qualche modo sopravviva alla carne e continui la sua esistenza sotto altre forme. Per qualcuno la nostra anima è energia che quando moriamo torna ad essere tale e va ad alimentare la terra. 

Per alcune filosofie orientali siamo destinati a reincarnarci in altre forme di vita finché il nostro spirito non assolve a tutti i compiti che gli sono stati dati. I cristiani credono in un aldilà destinato a chi in vita ha avuto un determinato comportamento e così via. 

Che si creda o meno all'anima è innegabile che ci sia una forma di energia che differenzia una persona viva da un corpo che giace immobile come un guscio vuoto.

 Cosa succede veramente al nostro spirito non lo sapremo mai, ma possiamo immaginare quello che vogliamo.

Alcuni tipi di musica con i loro suoni e le loro vibrazioni possono metterci in uno stato d'animo meditativo in cui se chiudiamo gli occhi, i nostri pensieri si concretizzano in immagini e possiamo far volare la nostra coscienza estraniandoci momentaneamente dai nostri corpi per abbracciare il concetto di infinito.


Ascoltando il brano strumentale Spoonflower dell'artista Illuminade, possiamo intraprendere questo tipo di viaggio nella conoscenza di noi. La nostra mente viene rapita dai suoni evocativi ed eterei che compongono questo suggestivo brano, facendoci immaginare, attraverso le sue note, la nostra coscienza che si congeda dal corpo, si estranea dalle distrazioni quotidiane e si solleva, lentamente.

La immaginiamo salire, sopra la nostra testa e andare sempre più su. Ora ci immedesimiamo con lei e ci eleviamo nel cielo. In questo inarrestabile moto, allontanandoci, vediamo dall'alto le strade diventare città, le città, nazioni e le nazioni continenti, fino contemplare il globo terrestre nella sua interezza che diventa sempre più piccolo.

Lo vediamo confondersi con le stelle in una visuale illimitata che abbraccia costellazioni, galassie, nebulose e si perde nell'infinito del cosmo, in un oblio in cui non sentiamo dolore, né ansia, solo un indefinito senso di pace, senza limiti. All'infinito.