IDN - Velvet Sanctuary

06.04.2023

Ognuno di noi in modo più o meno consapevole prova un senso di inadeguatezza causato da una latente scarsa stima di sé. Abbiamo tutti una certa dose insicurezza che in condizioni di normalità riusciamo a gestire e a dominare. Nonostante questo ci sono momenti nella vita in cui le difficoltà ed i problemi portano in superficie la nostra debolezza facendoci dubitare delle nostre capacità e del nostro giudizio. 

In questi casi allora ci rivolgiamo a chi ci è vicino come i parenti e gli amici per chiedere consigli e pareri per risolvere la situazione. Non è raro scoprire però che chi ci è accanto, anche se ci vuole bene non è assolutamente in grado di aiutarci. Non è detto infatti che gli altri siano più svegli e capaci di noi, quindi se proprio bisogna sbagliare è meglio farlo da soli.

Le considerazioni in apertura di questo articolo ci sono state ispirate dall'ascolto dell'ultimo singolo dell'artista IDN intitolato Velvet Sancuary, un coinvolgente brano tecno che ci invita ad abbracciare la nostra individualità e a sviluppare quell'amor proprio che rafforza l'autostima.

IDN è un cantante, cantautore e produttore che crea musica in grado di trascendere i generi e gli stili offrendo all'ascoltatore emozioni sempre diverse. Nel pezzo che stiamo analizzando l'artista si è occupato dell'interpretazione, del mix e del mastering dimostrando la sua dedizione totale alla musica.

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Velvet Sancuary ha un sound di grande effetto che ci riporta indietro nel tempo fino agli anni '90 con i suoi suoni e le sue dinamiche, euforiche e piene di vibrante energia. Il beat costante e martellante è arricchito da molti synth che creano una dimensione vorticosa e rotante che invita a ballare. La voce del cantante, trattata con molti effetti diventa uno strumento addizionale che enfatizza il lavoro delle tastiere alternando parole ad interventi "staccati" che sembrano ricalcare il ritmo della canzone.

Il messaggio del brano è chiaro, noi siamo gli unici a saperci prendere davvero cura di noi, siamo i nostri migliori amici, il miglior insegnante e solo noi sappiamo come tirare fuori il meglio dal nostro carattere. La collocazione temporale negli anni '90 di questa canzone ci suggerisce che per guardare dentro di noi e riscoprire le nostre capacità dobbiamo guardare alla nostra storia, a quello che abbiamo realizzato in passato.

A volte ci dimentichiamo di quanto abbiamo realizzato nel nostro cammino e questo dovrebbe persuaderci a tirare fuori la stessa grinta che ci ha portato a conseguire tutti gli obbiettivi raggiunti ed a superare tutti gli ostacoli che abbiamo incontrato. Gli emozionanti suoni di questa canzone ci invitano dunque a rendere omaggio all'accogliente santuario che siamo noi stessi.