
IAN RAE - Ghost Girl
Non si è mai troppo vecchi per iniziare a fare qualcosa e basta la volontà per cominciare una nuova avventura, indipendentemente dall'età. Per informazioni chiedi a Ian Rae, musicista nativo di Glasgow ma residente a Londra ormai da decenni, che all'età di 78 anni ha deciso di mettersi in gioco pubblicando le sue canzoni sui social, da TikTok a Instagram fino a Spotify, raggiungendo un successo straordinario: 750.000 follower sui social media e 1,1 milioni di streaming di canzoni all'anno su Spotify, numeri che fotografano perfettamente il boom che il buon Ian ha ottenuto all'età di 78 anni, benché si sia approcciato alla musica da giovanissimo.
L'ultima perla artistica di Ian si chiama "Ghost Girl", un album introspettivo contenente 12 canzoni. Si inizia con "The Sound of Distant Laughter", dove delicati tasti di pianoforte brillano come ricordi sbiaditi. "Don't Be Afraid" introduce un'atmosfera mistica attraverso le note di un flauto di legno, accompagnate da archi pizzicati orientaleggianti che danno un sapore esotico al brano.
"Ghost Girl", che dà il nome all'album, è un brano inquietante e introspettivo dove le note del pianoforte suonano in modo quasi esitante, come se cercassero rassicurazioni nelle pieghe del passato e del futuro. La quarta traccia è "If I Only Knew", che porta una ventata di brio e di ottimismo dopo i brani iniziali più cupi.
Il viaggio musicale prosegue con "Let Me Down Gently", che si snoda su un tempo più dolce e lento con toni raffinati e a tratti maestosi. "Little Child" è invece un pezzo enigmatico, le cui tracce mistiche evocano un senso di stupore e di meraviglia.
La settima tappa è "My Heart's in the Highlands", una melodia che si snoda tra violini altissimi trasportando verso le colline nebbiose e ondulate delle meravigliose Highlands. Ascoltare questa canzone è come respirare l'aria pura delle colline scozzesi, avvertendo quel senso di vicinanza alla natura e al divino.
"Sitting on a Gate" si presenta come una melodia pacifica e invita l'ascoltatore a sedersi e a prendersi una pausa contemplativa. La nona canzone dell'album è "The Phantom Sausage", dove un pianoforte dinamico dipinge una musica emozionante che entra nel cuore in punta di piedi.
La decima stazione musicale è "Where Is the Wonder", dove il ritmo viene vivacizzato da un pianoforte brioso e da un flauto che sprizza energia. Lo spirito avventuroso della composizione crea un senso di meraviglia, sembrando la colonna sonora di un film d'animazione.
La penultima tappa del viaggio è "Who Can Reach the Farthest Star", dove violini scintillanti guidano un ritmo rutilante, mentre il pianoforte cade a cascata sul paesaggio sonoro come stelle cadenti al rallentatore. Si chiude il sipario con "Wonderous One", un finale dinamico ed emotivamente ricco, una conclusione perfetta che racchiude i diversi stili e generi esplorati in tutto l'album.