HERALD K - Wandering Aengus
Cieli tersi, vento che accarezza la pelle e i prati di un verde impossibile, scogliere che si precipitano nel mare con l'urgenza dell'amore, piccoli villaggi isolati e tanta, tanta pace. Quando pensiamo all'Irlanda è facile che ci vengano in mente queste immagini, vivide e spettacolari, perché è una terra profondamente intrisa di poesia e di connessione con l'interiorità.
Scavando un po' più a fondo nella cultura irlandese, troviamo un premio Nobel per la letteratura che ha saputo come nessun altro cantare un'intera terra: William Butler Yeats. Cantore di tutta l'Irlanda, con uno sguardo mistico e ineguagliabile che gli è valso il più ambito riconoscimento mondiale, Yeats ha saputo ispirare generazioni e generazioni di poeti, amanti della poesia e cultori dell'arte in tutto il globo.
Ne è un esempio l'artista austriaco Harald Halvorsen (in arte Herald K), che si è ispirato per il suo ultimo singolo alla poesia "Wandering Aengus" di William Butler Yeats. I testi non sono una versione rivisitata o prosaicizzata della poesia di Yeats, ne sono l'esatta copia messa in musica.
Un gesto audace, in un momento in cui tutti abbiamo smania di dire cose nuove e uniche. Herald K si è ritrovato invece a farci conoscere le cose già dette nel modo migliore possibile; e il risultato è straordinario, un balsamo per l'anima (anche senza essere amanti di poesia; ma se non lo siete potreste tentare ora un approccio).
La canzone inizia dolcemente con la chitarra acustica (come con il penultimo singolo di Herald K, "Arethusa") e fa subito entrare nell'atmosfera colloquiale della canzone. I suoni forniti dall'amico Markus Mayerhofer regalano un tocco country al pezzo e la linea di contrabbasso molto semplice e pulita (anche questa aggiunta grazie a un altro caro amico, Navid Djawadi) aggiunge un po' di calore in sottofondo.
Il basso, per la maggior parte dell'esecuzione, suona sul primo movimento di ogni battuta e poi sfuma gentilmente e si distacca prima dell'inizio della battuta successiva. C'è una morbidezza nella traccia, e nonostante questo Wandering Aengus presenta un arcano più indie-folk nella melodia. La qualità rilassante della canzone si adatta perfettamente al romanticismo del poema di Yeats.
Questa è la seconda uscita di quello che diventerà l'album Mythologies, che si preannuncia già come un successo, interessante e dai tempi impegnati. Le musiche di Herald K sono ipnotiche e avvincenti e il lirismo è incisivo e di grande impatto sulla fantasia di chiunque sia in ascolto.
Il testo di Wandering Aengus, che è quello della poesia del 1899, custodisce la disperazione della poesia di Yeats con l'atmosfera brumosa e surreale del suono di Herald K, che ha definito la sua canzone "lirica e romantica con allusioni alla mitologia irlandese".
Ascoltare Yeats più di centovent'anni dopo è un'esperienza unica. La poesia e la canzone ci parlano dei misteriosi e inafferrabili spiriti della natura e su come potrebbe valere la pena seguirli...