HAQIBATT - L'Electronique Des Songes

30.11.2022

Un viaggio affrontato in solitaria è un'esperienza formativa importante, soprattutto se il tragitto è lungo e il tempo è avverso. Immaginiamo un cielo grigio che minaccia pioggia, coperto a chiazze da dense nuvole ancora più scure che potrebbero iniziare da un momento all'altro a riversare sul mondo la loro ira liquida rendendo il percorso del viaggiatore più insicuro e disagevole. 

Gli alberi sui lati della strada corrono via dalla tua visuale periferica come fugaci istanti e dal finestrino quasi completamente chiuso si sente sibilare un freddo vento che ti raggiunge dietro il collo tenendoti sveglio quel tanto che basta per non finire fuori strada. 

Il panorama è tutto uguale e la tua mente entra in un loop di idee e pensieri che si ripetono in maniera meccanica e ti danno l'impressione di un sogno ad occhi aperti in cui non riesci a capire come ci sei entrato e come uscirne. 

Senti un ronzio, un fischio a bassa frequenza nelle orecchie che ti ipnotizza mentre continuano a girare in testa immagini e parole di conversazioni già avvenute, senza nessun nesso logico e tu non puoi fare altro che continuare a guidare.

Questa strana sensazione surreale e perturbante potrebbe essere un parto della mente nato da un'associazione di idee indotta dall'ascolto di una musica strana ed evocativa come quella dei Haqibatt


La band in questione è un duo dedito ad una miscela di Jazz ed elettronica che mescola elementi tipici di questi generi, creando atmosfere estranianti in cui le improvvisazioni musicali sono scandite da beat ossessivi che conferiscono ai brani una dimensione a cavallo tra due mondi in antitesi tra loro come il cioccolato e il passato di verdura, ma che in questo contesto assumono senso e creano dipendenza.

L'Electonique des Songes è il secondo album di questa curiosa ed interessante creatura a due teste che riconferma la propria creatività e talento con un disco che cattura e coinvolge.

Sei brani di sperimentazione sonora in cui ad ogni brano ascoltato la nostra mente immagina involontariamente colori e forme i cui movimenti seguono l'andamento delle tracce e le improvvisazioni degli strumenti che si inseguono e sembrano invitare l'ascoltatore a giocare con loro in questo trip apparentemente nonsense.

Dalla prima all'ultima traccia siamo quindi presi d'assalto da una gamma di suoni e ritmi che scatenano le nostre sinapsi in un vorticoso gioco dell'immaginazione che possiamo soltanto assecondare lasciandoci trasportare dalle suggestioni di matrice elettronica di questa originale band.