GUNSLINGERS - Green Acres Motel

31.03.2023

La musica folk per definizione affonda le sue radici nelle tradizioni e nella storia di una particolare etnia, affrontando argomenti facenti parte la cultura e le usanze di un popolo. Da un punto di vista stilistico stiamo parlando del risultato dell'unione di diverse forme di musica popolare che vanno a creare la fisionomia delle varie incarnazioni che cambiano ovviamente da paese a paese. 

Nel caso della musica folk americana abbiamo una forte influenza del country e del blues che conferiscono a quella particolare variante un aspetto unico e riconoscibile. Tra i temi più frequentati nelle canzoni folk troviamo il viaggio che spesso è metafora di un percorso che porta alla riscoperta delle proprie radici mettendo in contatto diretto l'esploratore con il patrimonio culturale di appartenenza.

I Gunslingers sono una band americana che rientra nel genere musicale di cui ci siamo occupati nell'introduzione di questo articolo. Il particolare approccio del gruppo con il genere folk emerge chiaramente nel loro EP di debutto intitolato Green Acres Motel, un album di sei brani che invita l'ascoltatore a dare uno sguardo alla vita e alla sua fragilità.

Il sound dell'album è caratterizzato da sentimenti nostalgici e malinconici che sono mascherati dalle dolci melodie che accompagnano l'ascoltatore per tutta la durata del disco. I brani contenuti in questa raccolta toccano temi oscuri ed introspettivi come l'omicidio e la morte, l'amore ed il ricordo di persone non più tra noi.

A dispetto delle tematiche affrontate il disco è permeato da atmosfere rilassanti che grazie alla loro piacevolezza riescono a raggiungerci in profondità rimanendo nella nostra testa per molto tempo. Pur rimanendo in un'estetica squisitamente folk, la band inserisce elementi sperimentali che ridefiniscono i canoni di un genere tradizionalmente conservatore.

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L'EP suona come un disco dal vivo in cui è possibile ascoltare i piccoli fruscii prodotti della mani che si spostano sulla tastiera della chitarra. Sono molti gli strumenti impiegati nell'album, violini, mandolino, trombe, banjo e ovviamente chitarre acustiche che rendono il tappeto sonoro incredibilmente vario e ricco di sfumature.

Le storie raccontate nelle singole canzoni creano un clima drammatico che è possibile contemplare senza ansia grazie alle delicate armonie con cui sono confezionate che sembrano dipingere quadri viventi e a tuttotondo. Abbiamo l'impressione di poter girare intorno alle persone evocate nei testi osservandone il comportamento e scoprendone la psicologia.

I dettagli nei testi rendono le canzoni verosimili e plausibili grazie alla specificità dei termini e ai particolari dei singoli scenari allestiti. C'è qualcosa di oscuro che serpeggia tra le note e tra le parole del disco che conferisce all'album un fascino particolarmente magnetico che ci mette in curiosa attesa delle future pubblicazioni della band.