GARY DRANOW - The King is Dead

10.07.2023

Il leggendario festival di Woodstock che si svolse nell'ormai lontano 1969 passò alla storia come "tre giorni di pace e musica rock" segnando l'apice di quello che fu il movimento hippie. Sul quel palco si alternarono decine di artisti incredibili per promuovere un messaggio di fratellanza e di amore. Il movimento hippie era mosso da una forte impronta pacifista e antimilitarista ed era nato fisiologicamente come risposta etica alla guerra e alla violenza della società dell'epoca.

La manifestazione contò la presenza di circa cinquecentomila persone accorse lì per celebrare l'amore libero, l'uguaglianza e l'integrazione. Quei tre giorni rimasero scolpiti per sempre nella storia del rock e nella cultura di massa.

L'introduzione di questo articolo si è resa necessaria per presentare l'ultimo singolo di Gary Dranow and The Manic Emotions intitolato The King Is Dead, un brano di eccellente rock blues che ha più di una cosa in comune con la tre giorni di Woodstock.

Il brano che stiamo ascoltando è stato in realtà scritto e registrato alla fine degli anni '90, ma solo adesso è stato digitalizzato e pubblicato. La canzone ha un suono molto Live infatti è stata registrata in una sola ripresa a cui sono state aggiunte pochissime sovraincisioni.

La prima cosa che accomuna il brano al festival di Woodstock è il suo suono, profondamente radicato nel rock-blues e influenzato dalla musica di Jimmy Hendrix e Stevie Ray Vaughan. Troviamo in questa traccia lo stesso tipo di feeling e di vibrazioni che animano i due musicisti citati. La seconda analogia con lo storico concerto è il messaggio alla base del brano. 

The King Is Dead, ossia il Re è morto. Il Re rappresenta l'amore. Quando la canzone fu scritta l'amore nel mondo era difficile da trovare a causa di guerre, razzismo, discriminazioni e ingiustizie, esattamente come nel 1969 e tristemente come oggi.

Il brano comincia con un assolo di chitarra in pieno stile blues con tanto di organo a riempire l'atmosfera. La strofa viene eseguita sul tappeto sonoro ridotto al minimo, solo organo e qualche piccolo intervento degli altri strumenti per mettere in risalto le liriche graffianti e appassionate.

Il ritornello è trascinante e riusciamo a scorgere anche una certa influenza dei Beatles che emerge dall'arrangiamento e dalle melodie. La canzone ha un suono estremamente caldo e passionale e riflette lo spirito più puro del rock'n'roll anni '60. L'assolo di chitarra a metà del brano ha un feeling pazzesco, dalla scelta delle note ai vibrati dei bending tirati ad arte.

Cinque minuti di puro rock in vecchio stile che ci ricorda che l'amore è tutto ciò di cui abbiamo davvero bisogno e che dobbiamo lottare per proteggerlo affinché non venga schiacciato dall'odio e dall'indifferenza.

Un brano semplicemente strepitoso!