GARY DRANOW - Sandy Beaches

09.12.2023

Quella del soldato è una figura quasi archetipica, tristemente entrata nell'immaginario collettivo. L'eroe di guerra che ritorna a casa dopo aver visto l'inferno e con la mente segnata per sempre da quello che ha vissuto in quella folle esperienza, è un argomento che è stato trattato in centinaia di film e canzoni.

Musica ed immagini che hanno cercato di descrivere quello che non è possibile spiegare: la follia della guerra e i sentimenti tormentati di chi è sopravvissuto. In questo periodo storico purtroppo la guerra è tornata a riempire la cronaca ed i notiziari con le terribili immagini dei reportage e le testimonianze di chi cerca di fuggire dai quei luoghi martoriati dai conflitti.

Dopo la pubblicazione del singolo War Cry, ispirato al conflitto in Ucraina, Gary Dranow torna a trattare il tema della guerra con il suo nuovo brano intitolato Sandy Beaches. Come per il precedente War Cry anche questo nuovo brano si discosta dallo stile tradizionalmente blues rock dell'artista americano per abbracciare gli spigolosi lidi musicali dell'hard rock/ heavy metal in cui cogliamo anche delle concessioni allo spirito grunge.

Il brano tratta la storia di un veterano di guerra che dopo aver combattuto e sofferto per il suo paese si ritrova a vivere dimenticato dal suo governo come un senza tetto per le strade di Los Angeles.

La traccia si apre con un tagliente riff di chitarra elettrica in stile The Kinks a cui rispondono potenti e pesanti i timpani della batteria. Il ritmo prende velocemente piede assecondando gli accenti della chitarra e gettandoci in pasto al groove del brano. Con l'ingresso della voce la dinamica si abbassa per lasciare spazio alle liriche.

La linea melodica della voce si sviluppa su tappeto di chitarra stoppata che ci ricorda il rock alternativo dei primi anni '90 e anche il cantato sembra rievocare il sound di Seattle di quel periodo. Tutta la strumentazione accompagna la voce con grande energia: la distorsione delle chitarre è ruvida e pesante e la sezione ritmica ha un passo decisamente metal oriented. Le melodie di voce e chitarra sono magnifiche e coinvolgenti e anche se espresse con un linguaggio musicale incalzante e roccioso emerge comunque l'anima blues della band.

Mano a mano che il pezzo procede siamo sempre più immersi nel sound del pezzo che rimbomba nelle nostre orecchie attraverso i grassi e profondi giri di basso. Nella seconda metà della canzone c'è una variazione in cui il brano si emancipa dal suo andamento sincopato per diventare un ritmo galoppante ed incisivo. Questa sezione ci porta ad uno strepitoso assolo pieno di tecnica e feeling che sottolinea la natura rock-metal del pezzo. Il brano si chiude sulle rabbiose note del ritornello che rimangono sospese a sfumare nel silenzio.

Un brano eccezionale che mette in evidenza l'eclettismo musicale della band.