GARY DRANOW - Destiny Road

02.01.2023

Nella vita ci sono imprese che sono destinate a fallire ed altre che vanno in porto senza incontrare ostacoli. E' come e esistesse un'impronta destinale che ostacoli alcune azioni e ne favorisca altre senza che noi possiamo fare nulla per evitarlo. Quante volte ci è capito di insistere ed insistere in un progetto che non è mai riuscito ad uscire dai Box mentre altre iniziative, per cui non nutrivamo lo stesso interesse si sono concretizzate in maniera quasi spontanea? 

Quello che i greci chiamavano Fato e la conseguente l'ineluttabilità dello stesso è, per chi crede a questo fenomeno, una forza a cui è assolutamente inutile opporsi: se una cosa deve succedere, accadrà, altrimenti significa che non era scritto nelle carte del destino.

Destiny Road è L'ultimo singolo Gary Dranow e già dal titolo ci fa capire il punto di vista dell'artista su questo atavico concetto.

La genesi stessa di questo brano e la storia che racconta ci mette in relazione con il concetto di predestinazione e premonizione. Nel 1996 Gary Dranow sogna di essere in viaggio e di conoscere un'altra viaggiatrice di cui si sarebbe innamorato. Due anni più tardi mise in vendita la sua casa per intraprendere questo viaggio riuscendo a chiudere la transazione in un solo giorno e questo avvenimento portò il cantante a conoscere la sua attuale moglie nelle modalità in cui le aveva sognate.

Questa incredibile ed affascinante circostanza riecheggia nel testo di questo brillante brano.

Destiny Road si presenta come una canzone uscita dal repertorio delle grandi band anni '70 in cui lo spirito blues si fonde al rock in una miscela coinvolgente che ci fa pensare a quel periodo magico della musica con nostalgia. 


Il brano inizia con uno stiloso solo di chitarra elettrica che ci indirizza subito a quel sound selvaggio ed appassionante, fatto di buone vibrazioni ed energia, tipico di quel rock che ha scritto la storia.

La voce del cantante è profonda e decisa e disegna una melodia bluseggiante sostenuta dalla chitarra acustica. Il brano si arricchisce con l'ingresso dell'organo Hammond che insieme alla voce di petto del cantante definisce una dinamica potente che aumenta il coinvolgimento emotivo dell'ascoltatore.

I soli di chitarra molto ispirati, hanno il giusto feeling ed il giusto sound. La coda del brano è introdotta da una breve ritmica funky che lascia lo spazio agli ultimi versi del brano che vengono cantati in solitaria soltanto con la batteria come accompagnamento. L'ultimo intervento dell'organo fa da sottofondo alle parole che chiudono dolcemente il brano lasciando i brividi sulla pelle dell'ascoltatore.

Un ottimo pezzo di sano rock che farà impazzire gli amanti della musica anni '70 e gli appassionati delle atmosfere che solo quella fantastica decade ha saputo regalarci!