GALLOWAYYYS - ANGELS WITH FANGS, PT. 1

04.03.2023

In un mondo in cui il conformismo sembra essere diventato la norma è facile sentirsi fuori posto e riuscire a trovare una linea di pensiero in cui riconoscersi è diventato quasi impossibile. 

Ogni persona è un individuo unico e la grande livellazione culturale messa in atto dagli alti vertici della società ha portato ad un appiattimento totale del concetto di arte e musica che castra e mortifica qualsiasi tentativo di affermazione da parte di chi voglia discostarsi da quei canali di diffusione che assecondano il sistema. 

Non è assolutamente facile trovare la propria strada in un mondo che rifiuta le singole personalità a favore di un ambiente in cui "lo stravagante" rappresenta solo l'ennesima incarnazione di uno stereotipo approvato dall'alto.

Queste ciniche riflessioni sono alla base del messaggio che Gallowayyys ha voluto lanciare con il suo Ep di tre pezzi intitolato Angels With Fangs, Pt 1.

Il disco che stiamo ascoltando è un concentrato di originalità sonora in cui l'artista esplora la sua ispirazione tenendosi a debita distanza da quelle convenzioni che costituiscono il normale linguaggio della musica elettronica. 


L'album appare come un variopinto esperimento in cui Gallowayyys si spoglia da quei dettami che appaiono restrittivi come una camicia di forza. Il suono del disco è fluido e potente ed attinge nella sua manifestazione sensibile a vari stili e generi miscelandoli in un composto inedito dall'alto tasso di tossicità.

Il primo pezzo che ci viene proposto è Dye It Red che ci appare come un brano hip-hop che si mescola a sonorità primi anni duemila dando origine ad un sound straniante in cui la voce filtrata del cantante conferisce alla traccia un'aria ambigua che asseconda il testo, in bilico tra surreale e pragmatico.

Questo brano è l'apripista ideale per questa raccolta che prosegue con Pink Lemonade. Questo secondo episodio comincia in maniera esplosiva con rapidissimi suoni elettronici, quasi schizofrenici e dal gusto futurista in cui anche la voce sembra provenire da una galassia popolata da creature bizzarre e quasi sicuramente malvagie.

Un tempo di drum'n'bass rafforza la nostra sensazione di trovarci al cospetto di un'intelligenza artificiale che simula soltanto la sua umanità per scopi oscuri. La traccia che chiude questo album si chiama Sticky Finger.

Questa canzone si configura come un pezzo di musica elettronica che flirta con il rock. Il tempo del brano è martellante e coinvolgente. La voce in questo contesto si avvicina alle sonorità della musica dark elettronica anni '80 con cui condivide l'atmosfera fredda e contagiosa che porta l'ascoltatore a ballare.

Questo ottimo Ep ci mostra un artista che sembra quasi giocare con gli elementi musicali per donarci un'esperienza sonora in grado di rapirci e sorprenderci. Se questo disco è la parte 1, non vediamo l'ora di ascoltare la parte successiva!