
FARBOD BIGLARI - Café
Il caffè non è una semplice bevanda, è una scusa per salutare un amico, per incontrare una persona che ci interessa o per prendersi una pausa dal lavoro. In ogni caso il caffè è un'esperienza e proprio in tale ottica va letta l'ultima canzone di Farbod Biglari, che si chiama per l'appunto "Cafè". Questo brano è un'esplorazione di una bellezza inquietante e spiazzante dello spazio emotivo, della memoria e dell'identità che custodiamo, a volte nascondiamo, dentro noi stessi. Già, perché mostrare ciò che siamo davvero a volte può far paura, ma la maschera che indossiamo cade giù con questa canzone malinconicamente autentica.
Attingendo dalle tradizioni delle delicate, calde e ipnotiche note della musica folk mediorientale e fondendole meticolosamente con il pianoforte neoclassico, "Cafè" rappresenta l'ennesima evoluzione di un artista istrionico, di un compositore che prospera e che si evolve continuamente ai confini dei generi musicali.
La sua voce inconfondibile, profonda e suadente si sposa perfettamente con l'accompagnamento nostalgico e struggente del piano, creando un paesaggio sonoro ricco e immersivo, come una stanza in penombra dove emergono sentimenti, paure ed emozioni. Ciò che cattura subito l'attenzione è il vivido dinamismo musicale, dove trovano spazio strumenti apparentemente inconciliabili, come la chitarra elettrica e il piano, ma che invece danzano armoniosamente in uno stupefacente esercizio di equilibrio sonoro.
Il brano si muove tra vari momenti intrisi di forte emotività, rivelando una selezione delle note dal suono unico che porta con sé quel tocco distintivo della musica iraniana, raffinata, evocativa, melanconica, poetica e a tratti anche spirituale. Ogni frase è ispirata a motivi folk, ma trasmette comunque una forte e palpabile modernità, che rende la canzone così attuale anche al giorno d'oggi.
Ma ritorniamo di nuovo al pianoforte, il cuore pulsante di "Cafè", che non si limita a fungere da accompagnamento, ma agisce anche come contrappunto emotivo, dando vita a una sovrapposizione di melodie perfettamente coese e intrecciate tra di loro. Le texture neoclassiche contribuiscono a conferire al brano un'aura sospesa nel tempo, ma pur sempre contemporanea.
Ogni elemento si muove e respira autonomamente, realizzando un magnifico puzzle musicale, sul quale svetta la voce di Farbod dal grande peso emotivo. Il risultato finale è un brano vivo e allo stesso tempo profondamente personale.
Farbod Biglari, musicista e compositore iraniano residente a Vancouver, continua a concentrarsi sulle emozioni, sui ricordi e sulla narrazione vera e autentica, tramite una scrittura melodica e basata su testi che parlano direttamente al cuore dell'ascoltatore.