
ETATS D'AME - Your Own Rules
Quando ti siedi ad un tavolo per giocare, devi seguire le regole preimpostate. Questo vale anche nella vita reale: ci sono regole e convenzioni da rispettare, anche se ciò significa limitarsi ed essere costretto a indossare una maschera. E se provassi a cambiare le regole? Se fossi proprio tu a decidere le regole del gioco? Questo è il messaggio che ci inviano gli États d'Âme, gruppo francese che non ha mai seguito percorsi prestabiliti, con il brano "Your Own Rules".
E nemmeno in questa canzone seguono percorsi prestabiliti, sia nella narrazione che nella musica. "Your Own Rules" è stata scritta dal cantautore José Brignoli ed è un manifesto della band, che gioca sempre e comunque secondo le sue regole, mantenendo il suo atteggiamento provocatorio e irriverente.
Sin dalle prime battute "Your Own Rules" trasuda un'energia irrequieta, supportata da una produzione frizzante che permette ad ogni strumento di respirare, fornendo una narrazione sonora coesa. Mi ha particolarmente emozionato l'assolo di chitarra, che spinge con forza l'ascoltatore ad essere libero e, perché no, a fregarsene delle convenzioni sociali che ci obbligano a fare questa o quella cosa, solo perché "si è sempre fatto così".
Gli États d'Âme trasformano i punti esclamativi in punti interrogativi, abbattendo certezze radicate e pregiudizi costruiti nel tempo. Il brano, schietto ed emotivo, invia un messaggio chiaro: l'azione individuale prevale sulle aspettative sociali. La band invita l'ascoltatore a non adeguarsi alle convenzioni, a non fare qualcosa solo perché tutti si aspettano che la faccia. Piuttosto lo spinge a inseguire i suoi sogni, o quanto meno ad essere semplicemente se stesso, poiché molte volte basta questo per essere felici.
La band lancia il suo guanto di sfida al conformismo, alle convenzioni sociali, e si ribella senza paura al perbenismo della società attuale che ci vuole tutti uguali, forse per controllarci meglio. Non voglio scadere nel complottismo, ogni ascoltatore si farà la sua idea, ma è forte la sensazione che gli États d'Âme siano allergici alle regole preimpostate, soprattutto se scritte da altri.
Il ritornello esplode come una sorta di liberazione catartica, con un approccio più intimo e soave. La ripetuta esortazione a "fare rumore" è un chiaro invito agli ascoltatori a non starsene zitti e a protestare se le cose non vanno come desiderano. Interessante l'immagine del "cuore di leone" presente nel bridge, che innalza l'impatto emotivo del brano, mostrandone senza alcuna paura la vulnerabilità che è tipicamente umana e che non va nascosta, ma evidenziata.
È proprio questa autenticità che rende così autorevoli gli États d'Âme, con quel pizzico di mistero che aleggia in ogni canzone e che rende così unica e caratterizzante la loro musica.