ERIK & THE WORLDLY SAVAGES - FUTURE THUNDER VOID

04.04.2023

La maggior parte delle persone vive una vita abbastanza ordinaria che prevede l'andare a lavoro, svolgere le commissioni, stare in famiglia e dormire un po' di più la domenica mattina. La società è strutturata in modo che chiunque entri nella "retta via"ci rimanga per sempre perpetuando quello stereotipo di vita borghese che si autoalimenta in moto perpetuo da generazioni.

Il Natale con i parenti (che spesso si odiano), le vacanze al mare (tra sabbia, bambini urlanti e scottature) sono tutti ingredienti che il cittadino medio ha accetto nella ricetta della sua vita, convinto che quella intrapresa da giovane fosse l'unica via possibile e che qualsiasi cosa si discostasse dal quel modello fosse profondamente sbagliata ed immorale. Esistono però dei modi di vita alternativi che offrono notevoli vantaggi e un grande senso di libertà.

Erik & The Wordly Savages sono una rivoluzionaria band punk-folk che tratta nelle sue canzoni le emozioni ed i sentimenti che si provano ad essere nomadi nel mondo moderno.
Il cantante Erik è il portavoce di questo progetto musicale e parla per esperienza diretta. Emigrato nel 2008 dal Canada ha abbracciato il mondo facendosi travolgere da tutte le culture con cui è entrato in contatto.
La sua band si è costituita a Belgrado e la forte influenza della musica balcanica nel loro sound ne è la testimonianza. Future Thunder Void è il loro ultimo Ep, un disco di sei brani in cui la band continua il discorso iniziato con la precedente uscita Break Free! che aveva attirato la nostra attenzione per l'originalità della proposta musicale e la qualità dei suoi brani.

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In questo nuovo capitolo della sua discografia la band mantiene la purezza e l'eterogeneità del suo suono esplorando nuove forme musicali come nella traccia che apre il disco, Thunder In Our Hearts, che si presenta con uno stile simile allo spaghetti western. La roca e spigolosa voce di Erik ci conduce al secondo pezzo, Embrace The Void, un brano rock che sembra ispirarsi al calore del rock latino con elementi spagnoleggianti.

Anche nella successiva Always la band si concede divagazioni western in cui è possibile riscontrare l'influenza delle melodie di Ennio Morricone. Probabilmente le sfumature di questo album risentono del fatto che è stato registrato in varie parti del mondo tra cui il Messico che ha influenzato il mood di base del disco con le sue atmosfere tipiche.

In Scarcity tornano in evidenza le origini est-europee della band con un brano ballabile in cui serpeggia l'anima punk del gruppo. I caratteristici fiati della band aprono il pezzo Letter Back Home. Il brano ha una forte impronta rock che viene arricchita da una coralità etnica molto intensa.

Il brano che chiude l'album è Future, un pezzo dal ritmo sincopato in cui gli ottoni enfatizzano l'appassionata voce di Erik con i loro interventi ancora una volta di ispirazione western. L'elevato numero di concerti in giro per il mondo della band ha sicuramente arricchito l'arsenale espressivo del gruppo che con questo album riconferma l'originalità e l'intensità della sua proposta.