ELECTRIC HIGH - Seven Wonders

24.03.2023

Tutti noi conosciamo almeno un bugiardo cronico. Il tipico fanfarone in grado di sparare le balle più grosse, convinto di essere considerato uno tosto, mentre invece tutti lo deridono. Solitamente questa tipologia di individuo si trova spesso, a causa della sfiducia del prossimo nei suoi confronti, in difficoltà e deve quindi chiedere favori a destra e manca. Favori che nessuno che lo conosca ha intenzione di fare. 

Per convincere il malcapitato di turno a dargli quello che gli serve ecco il nostro bugiardo promettere in cambio mari e monti e un ritorno economico notevole per chiunque lo aiuti a realizzare il suo progetto. Il bello è che quando ottiene le risorse necessarie non riesce a concludere nulla perché ha mentito anche a sé stesso sull'essere in grado di portare a termine quel progetto.

La tipologia di personaggio descritto nell'introduzione di questo articolo è stata la fonte di ispirazione per l'ultimo singolo degli Electric High intitolato Seven Wonder, un poderoso pezzo rock di quelli che non se ne sentiva da un pezzo.

Il titolo del brano si riferisce alle sette meraviglie del mondo antico che saranno la ricompensa che darà il fanfarone di turno a chi lo aiuterà ad ottenere quello che vuole.

Gli Electric High sono una band che suona un energico Hard rock con spiccate venature Metal. Una peculiarità della band è il fatto che vanta la presenza di due cantanti con timbri complementari che conferisce ai loro pezzi una sfumatura extra data dall'interessantissimo colore delle armonie vocali che si amalgamano alla perfezione.

Il brano si apre con un bel riff blueseggiante dotato di un groove invidiabile. La linea vocale è accattivante e riesce a spingere l'ascoltatore a scuotere la testa vorticosamente. Dopo un ottimo bridge arriva trionfale il ritornello che risulta incredibilmente orecchiale e che mantiene su livelli altissimi l'attenzione. 

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L'impianto del brano è basato sulle chitarre e sul loro lavoro estremamente dinamico. La sezione ritmica non è da meno ed enfatizza i passaggi con degli accenti che ne aumentano la resa. Intorno al terzo minuto della traccia troviamo un ottimo assolo costruito magnificamente che si conclude con una sezione rumoristica e volutamente caotica che fa da preludio alla coda del brano.

Nella ripresa finale del brano, che appare rallentata, scorgiamo un arrangiamento che si ispira al Sirtaki (la musica tradizionale greca) in relazione alle sette meraviglie del mondo antico a cui fa riferimento il titolo del pezzo.

Questo semplice accorgimento fa registrare a nostro avviso un aumento sproporzionato dei punti a favore di questa band che siamo sicuri ci regalerà (loro sul serio) altre meraviglie in futuro.