DREAM OF A MAN IN A TOP HAT - Like A Fire Engine
Il piccolo Billy è seduto in terra, sopra il tappeto in mezzo stanza. Tutti i suoi giocattoli sono sparsi sul pavimento, le costruzioni, i pupazzi di peluche, le macchinine ed i dinosauri di plastica. E' domenica pomeriggio ed è estate, fa troppo caldo per uscire a giocare e nella penombra della sua camera il ventilatore è puntato versi di lui a media velocità.
La maestra ha assegnato a tutti i bambini delle letture da fare durante le vacanze, ma manca ancora tanto prima che ricominci la scuola quindi Billy ha deciso di concedersi un pomeriggio di svago. Tra i suoi giocattoli c'è un camion dei pompieri, rosso brillante che gli è stato regalato da suo zio che fa il vigile del fuoco.
Il piccolo Billy prende in mano il camion pensa che sarebbe divertente provare a spegnere il sole come fanno i pompieri con gli incendi, almeno farebbe meno caldo e si potrebbe uscire fuori all'aria aperta.
Questa fantasia infantile ci è stata ispirata dall'ultimo brano del duo artistico Dream Of A Man In A Top Hat intitolato Like A Fire Engine.
La band di Boston aveva già attirato la nostra attenzione con il precedente singolo The Destination che ci aveva colpito per la sua verve sperimentale ed anticonformista. Anche in questo caso il duo post-punk attinge a tutta la creatività di cui dispone per realizzare un pezzo che unisce stili e suoni mutuati da diversi generi musicali che si incontrano in questa traccia col solo scopo di stupirci.
La copertina di questo singolo ritrae due vigili del fuoco in piedi sopra un carro dei pompieri nello spazio aperto, intenti a spegnere una stella. Un'immagine surreale che oltre ad aver ispirato l'introduzione di questo articolo riassume e sintetizza lo spirito di questa stravagante canzone.
Il brano comincia con un beat elettronico sopra il quale si sviluppa una ritmica funkeggiante. I primi versi cantati sono il ritornello che apre insolitamente questa traccia. La strofa ha uno strano andamento in cui la melodia appare volutamente confusa e delirante risultando di difficile decodificazione.
Il tessuto sonoro del brano è ricco di elementi che si alternano come in un girotondo in cui le chitarre eseguono diverse partiture tenendosi per mano. Verso la metà della canzone si arriva ad una sezione in cui si fermano tutti gli strumenti e si lascia lo spazio alla voce che recita strane parole sopra un persistente suono di piatti elettrici.
Dopo questo episodio si torna al ritornello che appare ora ancora più roboante e confuso grazie anche alle chitarre che si producono in arpeggi dissonanti che ci accompagnano lentamente alla fine del brano.
Questo brano di difficile catalogazione ci appare come un esperimento sonoro che è riuscito nel suo intento di sconvolgere l'ascoltatore che rimane perplesso ed affascinato come un bambino che deve scegliere con quale giocattolo trascorrere il pomeriggio.