DREAM BODIES - Don't Look Back

08.05.2025

Quante volte ci fermiamo e ci guardiamo indietro, pensando a quello che sarebbe potuto essere? Quanti rimpianti e quanti rimorsi si ammassano nella nostra mente? Il problema è che tutte queste cose si trasformano in zavorre che ci appesantiscono e ci impediscono di vivere il presente e di pensare al futuro.

Per questo motivo Dream Bodies, progetto solista dietro al quale si cela Steven Fleet, ci manda un messaggio chiaro nel suo ultimo brano: "Don't Look Back", cioè "Non guardarti indietro". Questa canzone è un inquietante e nostalgico viaggio dark-wave tra passato, presente e futuro. 

Una batteria vintage in stile anni '80 detta il ritmo del brano, con voci atmosferiche che ci ricordano immediatamente i Cure che, insieme ai Joy Division e ai Cocteau Twins, hanno sicuramente ispirato l'artista, che ha comunque saputo creare un suo sound originale e perfettamente riconoscibile.

La linea di basso pulsante e i suoni del sintetizzatore creano un'atmosfera di incertezza e di insicurezza, ma gettano le basi per un nuovo inizio.

La composizione è ipnotica, ma nel messaggio che ci invia Dream Bodies si avverte qualcosa di positivo e di ottimista. L'assolo sonoro è sbalorditivo e drammatico e questo viaggio nel tempo strumentale si trasforma in una riflessione su ciò che è stato ma che non si può cambiare. Il passato doloroso bisogna lasciarlo alle spalle, poiché solo in questo modo è possibile alzare lo sguardo e rivolgerlo con rinnovata fiducia al futuro.

"Don't Look Back" esplora temi come la memoria, la perdita e l'inutilità di provare a cambiare cose che appartengono al passato. La strofa "Don't Look Back" si ripete come un mantra per tutta la canzone, invitando a non abbandonarsi alla nostalgia. Durante il testo l'artista si pone molte domande, lasciando l'ascoltatore tra speranza e rassegnazione.

Non possiamo fare altro che aspettare il treno che passerà e che ci porterà alla prossima destinazione. Dove? Solo le stelle lo sanno, ma non ci riveleranno il futuro. È un viaggio verso l'ignoto che però non deve spaventare, poiché abbiamo affrontato il dolore e abbiamo le armi per difenderci e combattere, ovunque ci porterà il treno del destino. Una cosa è certa: quando il cielo diventa blu e nero, metafora della lotta emotiva, è il momento di salire sul treno e partire verso la prossima ignota destinazione.

"Don't Look Back" diventa un manifesto sonoro che cattura la tensione tra passato e futuro attraverso la memoria e la perdita, e che invita, con una profondità malinconica e un'energia ipnotica, a soffermarci sul nostro presente.