DIRTY MONEY - Vice and Virtue

19.12.2023

C'è qualcosa di estremamente selvaggio nel rock. Qualcosa che una volta entrato nell'anima non riesce più ad uscire. Nell'immaginario collettivo la rockstar ha una vita di eccessi, con alcol e droga che scorrono a fiumi e con legioni di fan adoranti. In realtà questo è uno stereotipo limitante perché il regalo più grande che fa il rock è la libertà e la capacità di fregarsene del giudizio degli altri. Una vita on the roads, ogni giorno in un luogo diverso a suonare la propria musica. Una vita turbolenta, spesso faticosa, ma anche estremamente divertente e gratificante.

Le parole in apertura di questo articolo ci sono state ispirate dallo spirito rude e selvaggio dell'ultimo Ep dei Dirty Money intitolato Vice & Virtue. In questo avvincente mini album la band britannica ci fa assaporare le atmosfere nude e crude di un rock-punk-metal da ascoltare rigorosamente con il volume al massimo. Pura energia che ci travolge e ci esalta tra riff taglienti ed una voce al vetriolo che ci sputa addosso tutta la sua rabbiosa passione.

L'album è stato registrato soltanto in due giorni e questo particolare conferisce al sound d'insieme un'aria quasi Live in cui è possibile sentire tutta l'esuberanza e l'energia della band.

Il pezzo che apre il disco è Play To Win e possiamo dire che mette in chiaro fin dalle prime note di che pasta è fatta la band. Un suono scuro di chitarra ci spara in faccia il primo riff, duro e pesante a cui si aggiunge tutta la formazione. Un pezzo ruvido e aggressivo, narrato con il roco ed irrispettoso timbro del cantante. Nonostante il suono volutamente grezzo la band è dotata di uno stile raffinato e caratteristico, incredibilmente incisivo.

Running From The Night è un brano veloce in stile Motorhead. Una forte impronta metal caratterizza la traccia con le sue vibrazioni killer ed il suo tiro micidiale. Il tempo è sostenuto e la band appare in forma smagliante. Un ottimo assolo di chitarra ci getta nelle fauci del cantante che ci aggredisce con la sua consueta grinta. Il pezzo scorre veloce come una scheggia e a fatica riusciamo a trattenere un headbanging sfrenato.

Kilo Tango ha tempo più lento, ma non meno efficace. Il riff principale di chitarra vale da solo l'intero brano. Il sound del pezzo è un mix di rock-metal e spirito blues che emerge dai riff e dagli assoli di chitarra. L'accompagnamento, denso e pastoso, sostiene con forza l'andamento spigoloso del brano su cui si staglia come sempre la carismatica voce del cantante.

L'ultimo brano in scaletta è Ego. Un giro di basso profondo e assassino apre il brano. La chitarra si inserisce con note sospese ed evocative. Ascoltiamo l'ambiente crescere progressivamente finché il pezzo prende finalmente piede. Anche in questo brano la commistione di metal e rock si dimostra efficace ed incisiva. La linea melodica della voce è quasi ipnotica e riesce a catturare la nostra totale attenzione. Un brano insolitamente melodico per la band che dimostra così di avere diverse frecce al proprio arco.

Un EP davvero strepitoso che vorremmo assolutamente vedere eseguito dal vivo!