DETENTION - Faded, Not Jaded

16.10.2022

Quante versioni di noi stessi esistono nella mente degli altri? A quanti possiamo sembrare introversi e timidi quando in realtà ci percepiamo come aperti e spontanei?

E' capitato a tutti, capita a chiunque ogni giorno. E se qualcuno di estremamente giovane ma allo stesso tempo con talento indiscusso decidesse di farci una canzone?

I Detention rispondono a questa domanda. Una formazione di quattro ragazzi con un'energia punk irresistibile e un gran numero di cose da dire.

Già vincitori il 25 Settembre 2022 del Cleveland Music Award nella categoria "Migliore band punk", Elliott Carter (18) Evan Cox (15), Fritz Dannemiller (19) e Luke Konopka (16) tornano a farsi sentire con Faded, Not Jaded: un brano che cerca di analizzare la percezione che gli altri hanno di noi, le molteplici versioni che esistono nelle loro menti e quanto sia impossibile riuscire a cambiarle per renderle più adattabili alla nostra vera personalità.

Senza rispondere a nessuna domanda, la canzone sembra offrirci ulteriore domande a cui rispondere, pizzicando la nostra parte di anima che teniamo al sicuro il più possibile dagli sguardi degli altri.

Il comparto musicale è eccellente: riff aggressivi e batteria al cardiopalma, i testi di Carter ( chitarrista e paroliere ) non si fanno problemi a sbattere sulla faccia dell'ascoltatore una realtà pura e semplice che si può percepire come se fosse tangibile:


You think about me when i'm goneI wonder what you'll say in your headsIt's bound to happen after allMy likable self has been long deadIs it selfish to ask you what you thinkYour version of me changes every time i blink

Le parole sono schiaffi. Sembra quasi di tornare adolescenti, alle prese con il nostro corpo che cambia, il nostro carattere che comincia a delinearsi, le dinamiche sociali che possono trasformare l'amicizia in amore, l'amore in odio. Si percepisce la vertigine, il senso di incertezza e la frustrazione di non riuscire a farsi capire dalle persone a cui teniamo, quando non riusciamo a esprimere i nostri sentimenti che cambiano, ogni giorno.

Ed ecco che come specchi rotti, ci frammentiamo. Ogni scheggia è un diverso noi che va a depositarsi nella mente di chi ci circonda.

Quello su cui a volte non ci soffermiamo è che quella scheggia di noi riusciremo molto difficilmente a toglierla dalla mente degli altri.

Ci vorrà il tempo e la pazienza che serve per permetterci di crescere, ma questi discorsi li lasceremo ai Detention del futuro. A quelli del presente non si può fare altro che augurare di continuare, pestare ad arte sulla batteria, scrivere testi che ci mettono davanti le parti un po' incerte di noi stessi.