DAVID FINCK - Gentle Journey
Nella musica Jazz la qualità più importante che un brano deve possedere è una forte connessione tra i vari musicisti. In pochi generi infatti il feeling tra gli strumenti è così fondamentale per creare quella morbidezza e quella profondità espressiva tipica di quella musica..
Quando ascoltiamo una brano Jazz, quello che sentiamo è l'anima del musicista che soprattutto in sede di improvvisazione riversa nel pezzo i suoi sentimenti contingenti di quel preciso momento regalandoci un'impressione duratura della sua sensibilità artistica.
L'ultimo singolo del bassista americano David Finck si intitola Gentle Journey ed è un magnifico viaggio tra vari stili della musica nera che vengono fusi insieme in un un'unica emozionante composizione. Funky, Soul , R&B e jazz convivono armonicamente in questo strepitoso pezzo che viene arricchito dalle eccellenti performance dell'ensemble di musicisti che hanno partecipato al brano.
Per questa avventura sonora David Finck si affida ad una band d'eccezione costituita da Catherine Russell alla voce, Andy Snitzer al sax, Tom Kadleck alla tromba, Mike Davis al trombone, Bernd Shoenhardt alla chitarra e Clint de Gannon alla batteria.
Il brano si apre con tre accenti marcati con forza che ci gettano in pasto ad uno shuffle irresistibile su cui la splendida voce di Catherine comincia ad intonare la melodia della strofa. Fin dalle prime note siamo accolti da un caldo feeling che mette in evidenza il gusto della band per i dettagli narrativi del loro playing.
Si respira un'aria positiva e accogliente che viene trasmessa dalla partecipata e passionale melodia della voce che viene enfatizzata dai fiati che intervengono a riempire con stile gli spazi vuoti tra le note del ritornello.
Mentre ci lasciamo affascinare dalla stupenda voce di Catherine ci gustiamo le fantasiose intuizioni ritmiche di questo tempo ondeggiante che ci fa muovere la testa in segno di approvazione.
Uno degli aspetti più raffinati del brano è sicuramente la ricca orchestrazione in cui ogni nota è calcolata e ragionata per esaltare la bellezza della composizione. Nella sua apparentemente semplice linearità, il brano è arricchito da una quantità smisurata di dettagli, accenti e controtempi che rendono il pezzo un magistrale esempio di scrittura ed interpretazione.
Nella seconda metà della canzone c'è una parte dedicata all'improvvisazione ed è qui che entriamo nell'anima pulsante della traccia. Se dovessimo indicare con una parola la nostra impressione sul brano quel termine sarebbe fluido. Il tutto scorre con una naturalezza tale che si riscontra soltanto a livelli altissimi di sensibilità. Non c'è solo tecnica in questo brano, a brillare maggiormente è proprio la grazia dell'intervento umano che eleva la canzone allo status di pura emozione.
Un viaggio sonoro straordinario per tutti gli amanti del Jazz e quanto di più magnifico gli graviti intorno!