CRAIGOLOGY - Garden Tourist

22.11.2022

Quando si intraprende un viaggio occorre essere organizzati. Prima di partire bisogna fare un inventario di tutto quello che può servire durante quest'esperienza. E' importante essere preparati sia dal punto di vista fisico che da quello spirituale e di apertura mentale, essere in un certo senso pronti a quello che troveremo ed ad accoglierlo con il maggior entusiasmo possibile. 

Luoghi differenti dal nostro, altre culture, diversi colori e sapori sono cose che possono spaventare e rendere il nostro viaggio un'esperienza sgradevole. L'atteggiamento migliore che si possa adottare in questi casi e simile a quello di un bambino che vede il mondo per la prima volta ed è entusiasta di tutto.

Questo Vademecum qui riportato è valido sia per un viaggio vero, fisico, zaino in spalla, che per un cammino simbolico all'esplorazione di un disco. Garden Tourist dell' artista Craigology, si pone in un certo modo come una sfida simile a quella che compie un esploratore o nello specifico un turista che raggiunge una meta ed è determinato ad imparare dalla sua esperienza quanto più possibile. 

Craigology è una figura poliedrica, polistrumentista, musicista, produttore e compositore, dedito soprattutto al Jazz, ma anche esploratore di tutti i generi affini. Nella sua musica possiamo tranquillamente riscontrare la volontà dell' autore di espandere il proprio microcosmo in tutte le direzioni conosciute ed arrivare il più lontano possibile nel suo curioso viaggio. 

Sono sei le tracce che compongono questo Garden Tourist ed ogni canzone rappresenta una tappa del percorso. Il titolo stesso dei brani si presenta come un itinerario di viaggio.  

Si parte con Evening Whispers che sembra interpretare l'umore del viaggiatore alla vigilia della sua partenza mentre fantastica su quello che vedrà, un ritmo lento e pacato in cui il pianoforte sembra redigere la mappa da seguire. 

 

Yellow Croton, la prima scoperta. Questo secondo brano comincia con un violino che ricorda il suono della natura e degli insetti, delle piante e del sole che splende sopra le nostre teste. Un ritmo Reggae eseguito con la chitarra in levare sembra sollecitarci a proseguire il cammino.

Un percorso che ci porta al Blue River, brano che si apre con la chitarra effettata col Wha-Wha e che ci descrive lo spettacolo della natura e che simula il movimento dell'acqua che scorre sul letto del fiume che ammiriamo passeggiando sulla riva. Fantasies From An Orchid ha un beat deciso ed un intrigante suono di basso pulsante e dinamico che coi suoi movimenti rappresenta il cuore della canzone.

Il quinto pezzo si intitola Gueva Jelly Jam in cui troviamo quello che sembra un pacifico scontro tra la chitarra solista e il pianoforte, l'incontro ed il confronto di due strumenti opposti che trovano comunque un accordo narrativo e si fondono come in un gemellaggio espressivo. Il viaggio sta per terminare, è ora di buttare l'ancora e fermarsi. Proprio come accade nell'ultimo brano di questo disco: At Anchor in English Harbour.

Siamo giunti a destinazione e veniamo accolti da un clima festoso che racchiude tutti gli elementi che hanno caratterizzato quest' avventura. La stanchezza fisica, ma anche la soddisfazione che deriva da una sfida combattuta e vinta, è ora di riposarsi!