CITY ISLAND - Prison Walls

17.04.2023

Ognuno di noi, a modo suo, è fragile. Esiste un conflitto interno a tutti noi che affrontiamo ogni giorno per fronteggiare le nostre paure e le nostre debolezza. Spesso la nostra mente può trasformarsi in un'angusta prigione da cui è quasi impossibile evadere. Ecco allora che vediamo le relazioni con chi amiamo deteriorarsi. Ci sforziamo di apparire normali, ma è come se ci fosse un fuoco che brucia dentro di noi, una bestia pronta ad uscire allo scoperto quando meno ce lo aspettiamo. 

Dentro di noi sappiamo che le promesse di cambiamento che facciamo a chi ci è vicino non potranno essere mantenute se non, quanto meno, a costo di sforzi immensi e anche in quel caso abbiamo dubbi sulla permanenza del risultato ottenuto. Anche se non siamo le persone che vorremmo essere cerchiamo di contrastare i nostri difetti. Sarà mai davvero possibile cambiare?

L'introduzione di questo articolo è ispirata al testo dell'ultimo singolo dei City Island che con Prison Walls ci consegnano un toccante brano che affronta il tema della nostra lotta per liberarci dai conflitti mentali ed emotivi.

Un dolce intro di pianoforte apre il brano disegnando un'atmosfera riflessiva e malinconia. Lo stile della canzone si ispira al blues e alle melodie gospel. La voce interpretante è agile e sicura e sembra ondeggiare tra toni confidenziali e una rassegnata tristezza. Le parole della canzone esprimono uno stato di disagio emotivo dato da una condizione psicologica precaria in cui chi canta si arrende all'evidenza dei propri limiti. Gli assolutamente non scontati accordi del brano si susseguono dolcemente come in lento ballabile anni '50 creando un clima sognante in cui ci facciamo cullare dalla melodia.

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Sono proprio la linea vocale ed il testo della canzone a rappresentare il fulcro del brano. Anche se l'arrangiamento è molto curato, il suo autore vuole mettere in evidenza il messaggio della canzone relegando l'accompagnamento ad un ruolo secondario che ha l'unico scopo di sostenere la raffinata linea vocale che, attraverso le sue virtuose modulazioni si insinua a forza nelle nostre orecchie per raccontarci la sua storia.

La parte finale del brano vede un crescendo emozionante in cui i toni della musica e della voce aumentano notevolmente la loro intensità. Le ultime frasi del brano sono cantate insistendo sul registro in falsetto che sembra voler attenuare con la sua delicata emissione la disperazione ed il dolore derivanti dalla condizione di sofferenza psicologica dell'autore.

Questo dolce brano ci insegna quanto può essere duro un conflitto con la propria mente e di quanto ci sforziamo di migliorare per le persone che ci sono accanto.