CEM SARI A - Persecution Theme

06.07.2023

E' un piovoso pomeriggio di novembre e non riusciamo a stare a casa. Sdraiati sul letto guardiamo il soffitto con un crescente senso di oppressione che ci pesa sul petto. Il rumore delle gocce di pioggia che si abbattono con violenza sui vetri chiusi delle nostre finestre ci martella nelle orecchie e sembra quasi farci impazzire. Anche se il tempo è terribile decidiamo di uscire di casa e salire in macchina. Il tragitto tra la porta e la nostra vettura è di appena cinque metri che sono più che sufficienti per farci salire a bordo dell'auto completamente fradici. 

Mettiamo in moto la macchina e ci allontaniamo da lì. I tergicristalli si muovono all'impazzata cercando di pulire la nostra visuale da quella pioggia insistente. Accendiamo la radio e anche la musica che ne esce sembra volerci perseguitare come per punizione dei nostri peccati..non abbiamo scampo da noi.

L'introduzione di questo articolo ci è stata ispirata dall'ascolto dell'ultimo singolo di Cam Sari intitolato A Persecution Theme, un brano strumentale in cui l'artista tedesco ci regala una canzone inquieta e ambigua in grado di toccare i nostri nervi più scoperti, producendo una seducente sensazione di malessere emotivo che ci attrae come un ape al fiore.

In questo nuovo singolo sfornato dopo due anni di silenzio il musicista di Berlino torna a deliziarci con un brano misterioso che sa essere allo stesso tempo ballabile e profondo. La traccia si apre con degli accordi di chitarra che eseguono una progressione armonica cupa e pesante. Come un coperchio di ghisa appeso al cielo in attesa di precipitare su di noi da un momento all'altro. Gli accordi vengono lasciati risuonare tra un passaggio e l'altro e l'atmosfera che si respira è decadente.

Intorno ali quaranta secondi entrano in scena le percussioni elettroniche che cominciano a pulsare fino a sfociare in un tempo house che ci appare però privo di gioia nonostante il suo dinamico battere. La sezione ritmica si sviluppa sotto il lavoro di chitarra che continua a disegnare nell'aria parole non dette. Le note della chitarra subiscono interessanti modulazioni che mantengono alta la tensione emotiva della traccia.

Il suono delle percussioni è vintage e ci ricorda la musica elettronica della seconda metà degli anni '80. C'è un grande senso di instabilità emotiva che si percepisce durante l'ascolto della traccia, come se ci trovassimo in un locale in cui tutti intorno a noi si stanno divertendo e noi stessimo seduti da soli bevendo il terzo whisky consecutivo guardando il muro.

Questa traccia, come suggerisce il titolo sembra volerci tormentare stimolando la nostra memoria e i nostri sensi di colpa più inconfessabili. Ascolto assolutamente consigliato.