CANNING - Shortline
Immaginiamo di guidare a tutta velocità con la musica alta su un'autostrada vuota nel deserto. Il paesaggio scorre via rapido di fianco a noi e l'orizzonte continua a spostare in avanti la sua linea mano mano che percorriamo i chilometri. Facciamo un grosso sorso dalla bottiglia di birra che teniamo in una mano e alziamo ancora di più il volume dello stereo.
Guardiamo negli occhi la nostra donna seduta di fianco a noi e con un sorriso schiacciamo il piede sull'acceleratore. Sono almeno due ore che non incrociamo neanche un veicolo. Dallo specchietto retrovisore vediamo spuntare la macchina dello sceriffo della contea dalla nube di polvere che ci stiamo lasciando alle spalle. Ha le sirene spiegate, le cose non si mettono affatto bene.
La scena appena descritta ci è stata ispirata dalle potenti vibrazioni del brano Shortline, ultimo singolo della band di Chicago Canning. Il gruppo è un fenomenale trio in grado di infiammare il nostro impianto stereo con la focosa energia del suo rock.
Il brano che stiamo ascoltando ha una forte connotazione blues e un tiro impressionante. Il pezzo comincia con un ottimo giro di basso, pompato da un tempo potente di batteria a cui segue un riff di chitarra articolato, ma assolutamente trascinante. Il sound del pezzo è un mix di blues, stoner e rock alternativo. Tutti e tre gli strumenti eseguono linee molto dinamiche, come api che girano vorticosamente intorno al proprio alveare.
Anche la voce si muove su più livelli espressivi alternandosi tra interventi bassi e profondi, sezioni grintose e roche e falsetti. La motricità del pezzo è la caratteristica che spicca maggiormente, non c'è posto per il riposo in questa traccia e ogni strumento dà il massimo in termini di energia e di resa.
L'arrangiamento del brano è molto curato, e presenta delle risoluzioni armoniche tutt'altro che scontate. Le diverse sezioni che compongono il brano sono cucite insieme dal feeling tra gli strumenti che sembrano conversare animatamente tra loro.
A metà del brano c'è un ottimo assolo di chitarra che rimane in linea con lo spirito blues che permea la traccia. Lo sporco suono di fuzz che caratterizza il suono della chitarra si amalgama alla perfezione col timbro scuro e pulito del basso che sembra scavare insieme alla batteria un profondo tracciato sulla terra rossa del deserto che abbiamo immaginato all'inizio di questo articolo.
La durata del brano è di circa tre minuti che risultano più che sufficienti per apprezzare in pieno questa band e la loro incontenibile energia.