CAFE VELORIO - Mínimo aporte a la cultura

19.09.2025

Quando si pensa al Sud America in chiave musicale, subito vengono in mente i balli latinoamericani che esplodono di colori, sensualità e gioia. Sicuramente la musica sudamericana è anche questo, ma non solo. Da un po' di tempo si sta imponendo il latin rock, che fonde sonorità tipicamente rock e suoni latinoamericani, per un mix esplosivo.

Tra i principali esponenti del latin rock ci sono i Cafè Velorio, duo composto da Nicolás Weiss e Lucía Schellemberg, ritornati col loro ultimo EP "Mìnimo Aporte a La Cultura". Questa straordinaria raccolta di 5 tracce fonde armoniosamente rock, metal, fusion jazz e cultura latinoamericana, approfondendo temi come violenza, naufragio, giustizia, memoria, desiderio e distacco, spesso raffigurati con potenti metafore musicali.

La musica dei Cafè Velorio risuona con una trama ricca e una scrittura magistrale, che si insinua tra i pensieri più nascosti e oscuri dell'ascoltatore, tirandoli fuori a forza. Questo EP, il terzo dopo i precedenti concept album "Diario Intimo de una Adolescente Conflictiva" (2019) e "Balada en Cinco Dosis" (2021), è la testimonianza della grande creatività e autenticità del duo, che sfoggia una maestria ormai matura e una visione musicale chiara e profonda.

Non solo la qualità del suono è superba, ma le composizioni sono uniche e travolgenti. È un mix straordinario di suoni e generi che soddisfa anche l'ascoltatore più esigente. Ogni nota è realizzata meticolosamente e ogni groove riprodotto senza sforzo. "Mìnimo Aporte a La Cultura" è un'opera che sfida le convenzioni e rompe le rigide regole della musica mainstream.

L'EP si apre con "Fabiàn", un brano strumentale dai contorni inquietanti e disturbanti che preparano l'ascoltatore a quello che verrà dopo, aprendo le porte di un mondo oscuro, misterioso e introspettivo. La seconda traccia è "Todo Mal en Nombre del Bien", un dialogo ispirato ad "Arancia Meccanica", che riflette sulla punizione e sulla violenza istituzionale come forma di repressione.

Il terzo brano, "Bertram 37", che parte a bruciapelo con una batteria dall'anima rock, è basato su un vero incidente in mare. Il racconto prosegue in "No Hype", attraverso immagini di relitti che affondano. Il naufragio diventa la metafora del declino mentale, raffigurato da una barca alla deriva senza timone nell'oceano della memoria. Il brano affronta anche il tema del distacco, descrivendo un angosciato stato di disillusione.

Infine l'ultimo pezzo, "Plancha de Metal", è un omaggio diretto a Tony Iommi, leader dei Black Sabbath, che a 17 anni perse le falangi superiori del medio e dell'anulare della mano destra in fabbrica, rischiando di dover abbandonare per sempre la musica.

"Mìnimo Aporte a la Cultura" è un EP da ascoltare tutto d'un fiato, un vero tributo non solo al rock uruguayano, ma al genio musicale dell'America Latina.