BUTTERFLY GARDEN - This Was Gonna Last

11.04.2023

Ogni canzone racconta una storia. Quando un artista decide di scrivere un brano lo fa spinto dall'urgenza di fissare per sempre un determinato momento o episodio della sua vita che lo ha particolarmente colpito. In questa ottica un album intero racchiude una serie di eventi che sono accaduti in un determinato lasso di tempo, quindi il disco rappresenterà inevitabilmente un certo periodo della vita dell'artista. 

Guardando a quest'opera ci accorgeremo che quello spaccato di vita, o quel particolare frangente temporale è costituito da momenti belli e momenti brutti. Questo non deve stupire perché la vita è fatta così e i suoi insegnamenti ci vengono impartiti attraverso le difficoltà e le gioie che ci mette davanti. Pubblicare un album significa quindi mettere nero su bianco quello che la vita ci ha insegnato in quel particolare momento della nostra esistenza.

Alla luce di questa considerazioni l'album di debutto della band Butterfly Garden intitolato This Was Gonna Last costituisce il punto di arrivo di un percorso che è stato costellato dagli avvenimenti che hanno ispirato le storie narrate nelle canzoni.

I Butterfly Garden suonano un fresco e genuino indie-rock mettendo in mostra una scrittura già molto matura vista la giovane età dei suoi componenti. Sono nove i pezzi che la band ci regala con questo album che tratta tematiche personali legate alle esperienze dei suoi componenti. Amore, speranza, abbandono, malinconia e passione, in una parola, la vita.

Il pezzo che apre il disco è 17 che mette subito in chiaro le coordinate stilistiche della band. In questo brano che parla delle emozioni adolescenziali abbiamo un primo assaggio delle capacità del gruppo che miscela melodie dolci e riff stralunati che terminano in una sezione finale in cui spicca un coinvolgente tempo disparo. Attic è un brano più spedito, caratterizzato da un ritmo punkeggiante in cui la band non lesina in originalità inserendo fraseggi di chitarra dal sapore quasi jazz che emerge anche nelle armonie. L'impianto ritmico è particolarmente vivace e fantasioso. 

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Mirror to Mirror comincia con un riff speciale molto ritmato che porta ad una strofa melodica destinata a trasformarsi in un trascinante mid tempo. Anche in questo brano l'accompagnamento alla voce rappresenta il fiore all'occhiello della traccia. Cambi di tempi e di accentazione colorano questa grande traccia che finisce con una sezione dai toni e dalle intenzioni quasi metal.

In Bradley il gruppo esplora una dimensione sonora prossima al grunge sia in termini di suoni che di interpretazione vocale. Tinted Windows è un episodio decisamente più morbido che attinge a ritmi bossa-nova reinterpretati attraverso il personalissimo sound della band. Little Moon è un brano acustico molto intenso che mette in evidenza la competenza armonica della band che sceglie con cura le progressioni degli accordi e di conseguenza le note eseguite in sede di assoli che risultano raffinate e piene di gusto. Quello che colpisce di questo gruppo è il feeling tra i vari musicisti che emerge chiaro dalla complessità dei passaggi tra vari registri espressivi e nelle sezioni di passaggio.

Waste Of Time comincia con un altro riff brillante e originale che ci conduce alla strofa in cui il basso ci regala una performance agile e dinamica. Sirenita presenta una nuovo episodio armonicamente conturbante contaminato da sonorità jazz. Anche in questo brano la personalità eclettica della band si manifesta in tutta la sua creatività. Il brano che chiude questa strepitosa raccolta di canzoni è Virginia una sorta di ballad acustica con un'anima folk che dimostra ancora una volta quante frecce ha a disposizione l'arco della band. Un debutto strepitoso sotto tutti i punti di vista che speriamo spiani la strada a questa talentuoso gruppo.