BREON S.Y.N.D.E.L - Ring The Bell

17.10.2022

Come è difficile aprirsi un solco dentro per lasciare che le persone entrano e lo attraversino, scavando a mani nude nella nostra vita, nelle nostre miserie, nei nostri dolori e nelle nostre speranze. C'è sempre il rischio che diventi una discarica ambulante per i problemi altrui, per quello che sovrascrivono su di noi. Per questo la musica è coraggiosa, perché i grandi artisti sanno come riuscire a farsi guardare dentro rimanendo intatti. Come farci affacciare a quel solco senza lasciarci cadere giù, persi.

Ed è proprio quello che ha fatto il giovane rapper Breon S.Y.N.D.E.L nella sua ultima "Ring The Bell" (che potrebbe ricordarci, forse inconsapevolmente, i temi ricorrenti in "Per chi suona la campana" di Ernest Hemingway). Breon si è aperto su una vita difficile, un mondo problematico, su quello che vorrebbe e quello che ha, sullo scontro fra realtà e aspirazione. E alla fine, senza farlo nemmeno apposta, su come uscirne vincitori.

Emergendo con tutte le sue forze dal contesto fervente a livello musicale e artistico di Brooklyn, New York, Breon S.Y.N.D.E.L è un artista hip-hop che sta lentamente diventando l'epicentro del nuovo movimento sismico della musica rap. Perfezionando e raffinando con sapienza e maturità le abilità poetiche che erano già molto evidenti durante la sua prima giovinezza, Breon si sta aprendo la strada per diventare un artista più che affermato, creando portoni là dove molte persone potrebbero vedere solo muri. 

È noto per la sua struttura vocale quasi magica e la musica rilassante e melodica. L'approccio artistico di Breon S.Y.N.D.E.L nei confronti della propria musica crea un'atmosfera completamente diversa dagli altri che lo porta inevitabilmente a distinguersi dalla massa. Le sue canzoni dipingono immagini vivide di emozioni profonde che sono meravigliosamente eseguite, spiegate e dipanate attraverso la musica. La sua discografia conta attualmente 11 singoli, un album e un EP.


"Ring The Bell" rientra fra le sue ultime uscite ed è un perfetto esempio di rap dalla bellezza esagerata. La musica riprende la musicalità d'élite attraverso delle sincronizzazioni a dir poco perfette. Ogni battito sembra un'esplosione di energia, gioiosa e felice. La sua voce è cristallina e profonda. Il lirismo estatico dipinge un quadro così vivido che si riesce a immaginare e rendere alla perfezione solo ascoltando le sue parole.

La traccia è piena di elementi musicali esotici che ci prendono per mano per accompagnarci in un viaggio molto più profondo di quanto avremmo potuto credere, alla scoperta di culture e visioni profondamente diverse dalla nostra. Questo è uno di quegli artisti che ha tratto ispirazione da diversi rapper senza mai rischiare di "copiare", con omaggi evidenti e originali e una rielaborazione personale profondamente divergente.

Le sue tracce suonano uniche, distinguendosi per questo e facendo di Breon S.Y.N.D.E.L un nome già importante. Il sottile uso melodico della voce è come polvere di fata su questi capolavori. Le metafore profonde e spiritose contenute nei suoi testi coraggiosi e impenitenti lo rendono un rapper imperdibile.

Break myself  (I'm in doom)

I've seen hell before  (Freddy Kruger)

Under spells  (No I can't stand)

Wake up on the floor  (Put me in a trance)

I'm in hell  (Put me in a trance)

I'm at heaven's door  (I'm a runaway man)