BLUEBURST - Vanish

20.03.2023

Ognuno di noi ha un passato che pesa sulla propria vita. Il commettere errori è un fatto assodato che coinvolge chiunque a questo mondo. Nessuno ha una storia immacolata in cui non ci sia niente da rimproverarsi. 

E' per tanto normale, guardandosi alle spalle, desiderare di aver gestito meglio una determinata situazione il cui esito continua a perseguitarci per anni. In questo mondo è importante capire che il passato non può essere cancellato per cui è del del tutto inutile, se non addirittura dannoso, continuare a tormentarsi e rimproverarsi all'infinito. 

In questi casi dobbiamo fare uno sforzo per far sparire da dentro di noi quel peso che ci ostacola e ci impedisce di andare avanti e di progredire come persone. Solo così possiamo finalmente guarire e tornare ad essere padroni della propria vita.

Le considerazioni di apertura di questo articolo ci sono state ispirate dal singolo di debutto dei Blueburst intitolato Vanish, una canzone che parla proprio della necessità di fare tabula rasa del passato per tornare a vivere. La canzone che stiamo analizzando è l'apripista per un album di prossima pubblicazione.

Il testo della canzone è in linea con la storia personale del cantante Graig Douglas Miller che in tarda età decide di riprendere in mano i suoi sogni e di dedicarsi alla sua grande passione per la musica.

Affiancato da un'ottima schiera di musicisti ci consegna dunque questo primo singolo che brilla per freschezza e qualità. Vanish è un perfetto pezzo rock con uno stile a cavallo tra il classico ed il contemporaneo in cui è possibile scorgere un'impronta post-punk che dona una sfumatura extra al brano. La voce di Miller, roca e grintosa, è sicuramente un valore aggiunto per una canzone che si fa ascoltare con grande piacere. Il sound del pezzo è ricco e il lavoro di chitarra è davvero notevole. 

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L'atmosfera aperta della traccia è enfatizzata dalla scelta dei suoni, bagnati di riverbero che donano al pezzo un'aria sognante. Il tempo di batteria picchia duro e sicuro accompagnando con energia l'impianto sonoro del pezzo che risulta trascinante e coinvolgente.

A metà del brano appare un ottimo assolo di chitarra eseguito con il wha-wha a cui segue un intermezzo strumentale di passaggio ad opera di una dodici corde. Dopo questa sezione il brano riparte vigoroso con un riff che ci conduce agli ultimi versi del pezzo sostenuti da un suono accresciuto di intensità, pieno e vibrante.

Se dovessimo definire questo pezzo con un aggettivo, useremmo la parola "maturo". Quello che abbiamo ascoltato è infatti un brano che trasuda competenza ed esperienza, confezionato con quella passione e sapienza che è possibile riscontrare solo ad una certa età. Davvero un ottimo lavoro!