BLOOMFIELD MACHINE - Left to our own devices

19.09.2023

Fino a qualche decennio fa potevamo assistere ad una lenta trasformazione della società che progressivamente, nel corso degli anni cambiava la sua pelle evolvendo in nuove incarnazioni dei costumi e delle convenzioni sociali. Non c'erano differenze così grandi da tra una generazione e quella successiva e per molto tempo è stato così.

Tra la fine degli anni '90 e i primi anni del 2000, con la diffusione capillare di internet nelle nostre vite ed il conseguente sviluppo delle nuove tecnologie, abbiamo assistito ad un balzo in avanti di dimensioni gigantesche. Il fatto che oggi i bambini dispongano della tecnologia già in tenerissima età porterà ad un Gap generazionale sempre più ampio e marcato e conseguentemente ad una sempre più rapida evoluzione della società.

Le parole in apertura di questo articolo sono ispirate al nuovo album dei Bloomfield Machine intitolato Left To Our Own Devices. Brian Kassan è un produttore, polistrumentista, paroliere e cantautore ed è l'artista che si cela dietro questo originale progetto musicale. La sua ultima fatica discografica è un album strumentale di sedici brani in cui Brian fonde l'utilizzo di strumenti digitali ed analogici per creare un sound personale e riconoscibile caratterizzato da una forte impronta futurista.

Left To Our Own Devices esplora le nuove frontiere musicali con uno sperimentalismo che diventa metafora della veloce evoluzione che viviamo in questi tempi, contraddistinti da rapidissimi e inarrestabili cambiamenti strutturali.

I brani contenuti in questo album sono intensi, ma brevi nella durata come a voler sottolineare la continua e progressiva spinta in avanti della tecnologia che rende in poco tempo obsoleto tutto quello che produce. In questo modo ogni nuova scoperta viene velocemente deprezzata e svalutata in favore delle ultimissime novità.

Il disco si fregia di una varietà incredibile di stili e di generi che si contaminano ed influenzano a vicenda. Musica ambient, new wave e la vecchia scuola dell'elettronica si mescolano a ritmi pop e sonorità industrial e rock dando vita ad un'opera che suona incredibilmente moderna, ma allo stesso tempo nostalgica e romantica.

Non è facile categorizzare questo album che si impone come un immenso mosaico sonoro in grado di trasportare l'ascoltatore in un viaggio spaziale attraverso le più disparate incarnazioni del suono e del ritmo. Il disco mette in mostra l'enorme talento di Brian sia come compositore/ strumentista che come dotatissimo produttore.

Un album che trascende i generi e gli stili offrendoci un'esperienza di ascolto avvincente ed emozionante.