BIG FUN - Sexy Back

15.11.2023

E' sempre interessante ascoltare l'esecuzione di un brano celebre realizzata da un artista diverso da quello che lo ha composto. La faccenda diventa ancora più intrigante se il genere musicale di competenza dei due musicisti è totalmente differente.

Quando per esempio ascoltiamo il rifacimento in chiave metal o rock di un brano di musica leggera emergono con chiarezza quali sono i punti di contatto e le similitudini tra i due stili e allo stesso tempo possiamo vedere come le differenze espressive dei due generi presi in esame possono essere solo superficiali. In questo modo il messaggio originale di quella canzone può essere stravolto o a volte spostato in un contesto diverso, ma paradossalmente similare.

Un esempio concreto di questa affascinate operazione è il rifacimento messo in atto dai Big Fun della canzone di Justin Timberlake intitolata Sexy Back. Nella loro straordinaria e rivoluzionaria interpretazione la band americana declina in chiave punk-metal il successo pop dell'artista di Memphis ed il risultato è assolutamente esplosivo.

L'impronta sexy ed il messaggio di fondo del pezzo nella versione originale sono contestualizzati in un ambiente dance come i club o le discoteche e sono legati a quel tipo di estetica sfavillante e glamour facilmente riconducibile ai videoclip del circuito mainstream.

La nuova versione mantiene inalterato lo spirito provocatorio e sensuale dell'originale adattandolo alla selvaggia e sanguigna estetica punk rock. Il video clip che accompagna il pezzo è esemplificativo di questa traslazione concettuale. Le immagini mostrano infatti la band eseguire il brano in una festa fai-da-te in un giardino in riva al fiume e la fauna presente al concerto si scatena come ad un concerto metal.

Da un punto di vista musicale la cover è impeccabile. Le tastiere ed i synth scintillanti sono sostituiti da chitarre elettriche che si producono in riff pesanti e pieni di groove che invitano al pogo e all'headbanging. I ritmi elettronici di batteria sono stati sostituiti da un aggressiva sezione ritmica che marca il tempo in modo pesante ed energico.

La voce pulita e ammiccante di Timberlake viene stravolte in favore di un cantato aggressivo e roco che rasenta lo screaming e che si adatta alla perfezione al ruvido tessuto musicale della cover. Dopo un assolo stridente posto poco dopo la metà della traccia il tempo si imbizzarrisce trasformandosi in un trascinante ritmo punk che ci porta violentemente alla fine del brano.

Al di là delle differenze stilistiche possiamo affermare che i due brani affrontano con argomentazioni estetiche opposte lo stesso tema, ossia l'istinto primordiale di fisicità carnale. Davvero un'ottima prova!