BEN DALBY - Season of the Knife

19.06.2022

La stagione del coltello.

"Season of the Knife"

Un titolo che fa rabbrividire, che mai fu più attuale.

Il brano tradotto inizia cosi:

"Gli scaffali sono vuoti

L'oro è esaurito

I confini sono chiusi

ma le guardie son piegate

I bugiardi mentono, come prima"

L'autore Ben Dalby, artista eclettico, è riuscito in questo brano a descrivere senza spiegarlo, lo scenario dei giorni nostri fatto di guerre, rabbia e ribellione.

Una domanda riecheggia tra i versi del testo:

"Beato se avessi saputo perché sono nato".

Una verso che mette i brividi e porta la sensazione di non sentirsi nel posto giusto, di non capire il perché di tutto ciò che ci circonda. Eppure le parole, trascinate nel ritornello assumono con la musica un senso nascosto quasi di speranza.

Nell'intro il basso apre uno scenario cupo e importante che fa da base ai primi versi sopracitati... Man mano che l'ambientazione viene descritta in modo sempre più chiaro, l'arrangiamento si arricchisce ricreando un ritornello carico e denso.

L'intervento della chitarra elettrica che completa i versi del ritornello, si inserisce dapprima senza sovrastare per poi mescolarsi ed accompagnare la voce in un intreccio in cui è difficile distinguere l'uno dall'altra.


Il videoclip ufficiale in bianco e nero alterna immagini di una performance dal vivo casalinga a scene di guerra, sommosse, proteste.

Una macchina in fiamme diventa il simbolo cardine di tutte le riprese.

La copertina del singolo è un mix di genialità e intuizione.

Si tratta di un'illustrazione molto vivace apparentemente allegra e colorata ma che scovando bene, nasconde simboli di distruzione ambientale molto espliciti. Nel mare lische al posto dei pesci, coltelli che cadono dal cielo e ambulanza sullo sfondo.

Impegno, passione e talento in questo lavoro ben riuscito che completa e arricchisce una discografia già piena di numerosi successi e soprattutto varia, volta a dimostrare la poliedricità artistica di Ben in grado di spaziare tra produzioni di carattere soft, pungente e ironico senza mai perdere il suo stile inconfondibile.