BAD ASS BEAUTY - Typecast
Nella vita a volte succedono delle cose bizzarre. Ognuno di noi ha in mente un certo tipo di persona da cui è attratto normalmente però può succedere di conoscere qualcuno che pur non rispettando affatto i nostri standard estetici e caratteriali ci incuriosisca al punto da farsi trovare attraente. Può anche succedere l'opposto, ossia che una persona che non ci avrebbe mai considerato degni della propria attenzione si invaghisca di noi.
La vita è imprevedibile ed ecco che nasce una storia in cui nessuna delle due persone avrebbe mai scelto, secondo i propri gusti abituali, l'altra. Una cosa ancora più bizzarra è quando questa improbabile unione funziona, ma da un momento all'altro una delle due persone sparisce. Rapimento alieno? Morte improvvisa? Niente di tutto questo, è sparita e basta!
Le parole in apertura di questo articolo riassumono quello che viene raccontato nell'ultimo singolo di Bad Ass Beauty intitolato Typecast, uno strepitoso pezzo con un sound a cavallo tra metal e soul. Con questa traccia LaQuinta Prince (vero nome dell'artista) ci conquista nuovamente dopo averci fatto innamorare della sua grinta e del suo stile con il singolo Broken di cui abbiamo avuto il piacere di parlare su queste pagine.
Il brano comincia nel modo più rabbioso ed esplicito possibile, ossia urlando un bel F**k al destinatario del pezzo. Dopo un riff in stile blues veniamo investiti da una ritmica serratissima di chitarra elettrica su cui Prince comincia a cantare la sua arringa.
La batteria picchia forte assecondando la ritmica della chitarra e del basso con una virtuoso uso del doppio pedale che non lascia respiro. Il ritmo del pezzo è un vero tritacarne sonoro. E' come se la cantante fosse entrata in veste di vocalist per i Pantera o per uno dei progetti solisti di Zack Wilde.
Su questo sound forte come un calcio nelle gengive possiamo apprezzare la magnifica voce di Prince che mostra tutta la sua grinta e tecnica mescolata a vivaci cori R&B che creano un mix di generi di grande effetto.
A sostenere il muro di suono del pezzo c'è anche un tappeto di tastiere di sottofondo che saturano ulteriormente l'ambiente. Poco dopo la metà della canzone abbiamo un ottimo assolo di chitarra pieno di gusto e feeling su cui la cantante esegue degli acuti come solo Rob Halford avrebbe saputo fare. Il pezzo continua a produrre macerie per tutta la sua durata devastando qualsiasi cosa incontri sul suo cammino.
Un pezzo davvero incredibile che ci fa apprezzare ancora di più questa fantastica artista!