BACKSTROM - Daydreaming (feat. Bart Topher)

13.10.2024

Il fuoco crepitante di un falò in un bosco, un gruppo scanzonato di amici e il buio della notte a fare da contorno suggestivo: questa è l'ambientazione ideale per ascoltare "Daydreaming" di Backstrom, che sembra rievocare i vecchi paesaggi del Far West. Questo brano, interpretato dalla magistrale voce di Bart Topher, cattura l'essenza del desiderio non solo per l'avventura fisica ma per qualcosa di più complesso, come la libertà personale e la fuga emotiva.

Il brano si apre con un suggestivo arpeggio di chitarra senza tempo, capace di essere allo stesso tempo intimo ed espansivo, che trascina l'ascoltatore in uno spazio mentale contemplativo. Le percussioni pulsano come i battiti di un cuore palpitante contro il peso del tempo. Sullo sfondo si stagliano sfumature musicali che rappresentano la vastità dei propri sogni, che però contrastano con il tono concreto e malinconico del presente.

La narrazione parla di un uomo che sogna di mollare tutto e andare via, verso nuove avventure, senza voltarsi mai indietro. Eppure c'è una vocina interiore, forse quella della coscienza, che ci richiama ai nostri doveri, scatenando così un conflitto interiore tra il desiderio di fuggire e il sentirsi ancorati a legami invisibili.

Ogni ascoltatore, che si sia sentito almeno una volta intrappolato nel posto sbagliato, può ritrovarsi nel protagonista della canzone che sogna di "vendere la fattoria, comprarsi un camion e mettersi in viaggio" senza guardarsi mai indietro. Il titolo stesso della canzone evoca l'atto di sognare ad occhi aperti offrendo una fuga momentanea, ma non è la libertà tangibile che il narratore della canzone sogna. La speranza si mescola così alla frustrazione, in un paradosso senza via d'uscita dove si immagina di vivere una vita diversa, pur sapendo di non poter fuggire dalla propria realtà.

"Daydreaming" assume ancora più enfasi grazie alla voce di Bart Topher, intensa e profonda, che aggiunge uno strato avvincente alla narrazione, soprattutto nei momenti in cui fa riferimento ad una compagnia femminile o alla sua musa ispiratrice. Proprio la presenza di una donna, sottolineata da inquietanti voci corali femminili, suggerisce che anche nei sogni di fuga resiste un legame indissolubile che impedisce di staccarsi completamente dalla propria realtà. Possiamo definirla come una rappresentazione bella e toccante della complessità emotiva che le persone affrontano quando stanno contemplando un cambiamento significativo.

Anche da un punto di vista musicale la canzone rispecchia quel contrasto interno tra il desiderio di fuggire via verso nuove avventure e le responsabilità che abbiamo nella vita di tutti i giorni. Quella lotta interiore viene esaltata dagli archi che costruiscono un panorama musicale a metà tra la speranza e la cruda realtà.

L'assolo di chitarra è intricato e crudo, come se volesse esprimere qualcosa che non si può esprimere a parole. Sembra il grido disperato di un'anima alla ricerca di qualcosa che può solo sognare ardentemente, ma che non può mai raggiungere.

La vita viene descritta come un equilibrio costante in cui oscilliamo tra il desiderio di andare via e la necessità di restare, e questa circostanza viene descritta magnificamene dai testi di Backstrom, offrendoci un conforto ma anche uno specchio dove far riflettere le nostre lotte interiori. La canzone non offre risposte banali, ma ci invita a convivere con il disagio di volere di più, sapendo che c'è qualcosa molto desiderabile che va oltre la nostra portata.