BACKSTROM - Animal (feat. Bart Topher)
Dentro ognuno di noi, anche nella persona più calma e mansueta, si nasconde un animale feroce, famelico, selvaggio che se ne sta rinchiuso in una gabbia pronto a uscire e scatenarsi. Nella società del "politically correct" dobbiamo quindi rispettare le convenzioni e indossare la maschera per nascondere l'animale feroce che risiede dentro di noi, ma a volte basta davvero poco per scatenarlo.
Questa è la narrazione di "Animal", brano dell'artista svedese Backstrom che affronta la doppia natura umana: quella mite e quella selvaggia. L'introduzione, affidata alle noti gravi e severe di un violino, apre subito lo scenario su un'ambientazione musicale contemplativa che immediatamente richiama l'attenzione dell'ascoltatore. Subito dopo irrompono le voci narranti che accendono la luce sulla natura primordiale di ogni uomo.
Poco dopo subentrano le note sognanti e oniriche della chitarra, accompagnate dal ritmo costante della batteria. Il ritmo, così come la musica e la narrazione, parte lentamente ma poi cresce e si evolve, come a voler simboleggiare i movimenti furtivi e felini della bestia che risiede dentro di noi pronta ad emergere.
La voce solista maschile di Bart Thoper è caratterizzata da una qualità profonda e corposa e viene accompagna da una voce femminile, giovane e acuta. La miscela tra le due voci è perfetta e crea un equilibrio contrastante e armonioso allo stesso tempo. Le interazioni di queste due voci enfatizzano il messaggio principale della canzone e mettono a confronto i due lati umani di ogni persona: quello sobrio e civile da una parte e quello selvaggio e feroce dall'altra parte.
"Animal" è una canzone grintosa e di grande carattere, nata da un mix eclettico di influenze musicali come quelle di Leonard Cohen e da Mark Lanegan, artisti ai quali Backstrom ha ammesso di essersi ispirato. I testi analizzano a fondo la dualità della natura umana e descrivono la battaglia quotidiana tra la facciata che dobbiamo mostrare all'esterno nella società civile e gli istinti primordiali e selvaggi che si nascondono dentro di noi.
Una delle frasi più significative del pezzo è "Sorridi per nascondere le tue zanne". In fondo se ci pensiamo è proprio quello che facciamo spesso: far buon viso a cattivo gioco, quindi sorridere anche se dentro di noi vorremmo solo "sbranare" i nostri nemici, metaforicamente parlando ovviamente. E allora, per nascondere le zanne del nostro animale interiore, siamo costretti a sorridere e fingere, anche se a volte basterebbe davvero così poco per perdere il controllo e liberare la bestia che è in noi.
Il ritornello, "L'animale che sei sempre stato", si ripete come un mantra, un potente promemoria della natura umana alla quale nessuno di noi, neanche chi ha uno straordinario autocontrollo, può sfuggire o negare. Altra frase significativa è "Parla per mantenere i tuoi segreti", poiché mostrare la propria vera natura può fare davvero paura.
Scritto inizialmente in svedese, il testo è stato poi tradotto in inglese con l'aiuto di Tommy Jones. La narrazione raggiunge un peso maggiore grazie alla voce profonda e ricca di sfumature di Bart Thoper, che dipinge un quadro vivido delle grezze emozioni umane e degli istinti primordiali che risiedono dentro di noi. Anche se all'esterno c'è una calma apparente dentro ognuno di noi ribolle un vulcano pronto ad esplodere in tutta la sua violenza.
E tu, sei pronto a liberare l'animale che è in te?