BABELSHACK THEATER - Babelshack Theater: Volume 1

20.12.2022

Esistono diversi tipi di artista e di musicista. Ci sono personalità che posseggono un linguaggio espressivo specifico che rimane quasi immutato nel corso delle loro carriere e che definisce quel particola artista come appartenente ad una corrente o ad un'altra.

 Poi ci sono artisti più tormentati che decidono volontariamente di affrancarsi da quanto fatto in passato per gettarsi in una continua sfida che può portare la loro produzione iniziale a differire in maniera anche radicale rispetto alle ultime incarnazioni del suo spirito e della sua ispirazione. 

Nessuno dei due tipi di artista è da biasimare in quanto le scelte personali sono dettate da un Io interiore che condiziona il moto creativo obbligando il musicista a seguirlo sia in un senso che nell'altro.

Questo tipo di dinamica è riscontrabile in tutte le arti, dalla pittura, alla poesia e ovviamente anche nella musica. Nella musica rock in particolare è riscontrabile questo fenomeno che spinge l'artista ad abbandonare lidi più definiti per altri più sperimentali e di difficile catalogazione.

La band Babelshack Theatre è un gruppo di recente formazione che ha deciso di impiegare i linguaggi musicali dei suoi componenti per dar vita ad una creatura artistica in cui le varie influenze ed esperienze passate trovano forma in una miscela originale che coniuga diversi stili in una veste indefinibile che risulta estremamente interessante e creativa.

Ascoltando l'album Babelshack Theatre: Volume 1 si ha l'impressione di trovarsi davanti ad una band che riesce a padroneggiare suoni, ritmi e strumenti differenti a seconda della sfumatura e dell'atmosfera che vogliono conferire al brano di turno. Gli elementi che vengono utilizzati possono provenire dal mondo dell'elettro-pop, dal rock, dal grunge o dalla musica psichedelica. 


Non è importante il genere di provenienza di un determinato passaggio musicale, quello che conta è come quell'elemento viene impiegato nell'economia del brano.

L'eclettismo è sicuramente il punto di forza di questa band a cui non interessa essere catalogata in un determinato filone, perché la loro musica è esclusivamente il risultato della loro ispirazione, che libera dai limitanti canoni di un genere specifico ha la possibilità di incarnarsi in qualsiasi forma gli si confaccia in quel determinato frangente.

Questa libertà creativa della band emerge anche dal video ufficiale del primo singolo del loro album in cui è tangibile una certa eccentricità che coinvolge sia il look della band che il taglio espressivo della clip.

Nelle immagini del video la band suona davanti ad uno schermo sul quale sono proiettate immagini di varia natura come insetti, politici, macchinari e paesaggi in movimento, estratti da vecchi film ed immagini di repertorio di notiziari.

L'aria che si respira è di libertà creativa assoluta, come se la band possedesse una speciale licenza che li autorizza a seguire il flusso delle proprie coscienze e basta.